SCARLINO. Questa mattina, 21 giugno, i sindaci di Follonica, Scarlino, Gavorrano, Monterotondo Marittima, Montieri e Massa Marittima, insieme a Francesco Limatola, nella doppia veste di presidente della Provincia e sindaco di Roccastrada, hanno incontrato i vertici di Venator e le sigle sindacali di Filctem, Cgil, Femca Cisl, Uil-Uiltec, Ugl Chimici, Fialc Cisal e Rsu Venator.
In un secondo momento si è tenuta l’assemblea con i lavoratori, durante la quale è stato presentato il protocollo di intesa sottoscritto da sindaci, presidente della Provincia, sigle sindacali e Rsu.
Venator investa su Scarlino
Nel documento viene chiesto a Venator di impegnarsi a investire su Scarlino, rimanendo operativa. Viene poi chiesto «di sostenere il progetto attualmente in fase di approvazione del deposito temporaneo», nell’area in concessione del Comune di Scarlino. Inoltre il documento chiede di avviare gli studi e le valutazioni della cava della Vallina, a Gavorrano, e che la cassa integrazione sia meno impattante possibile, tutelando i lavoratori e le lavoratrici.
Le stesse certezze per il futuro sono state chieste dagli amministratori durante l’assemblea. «In questa vicenda i sette sindaci del territorio sono uniti al di là del colore politico – ha detto Limatola anche a nome di tutti gli amministratori presenti –. Siamo qui per esprimere vicinanza ai lavoratori e alle lavoratrici dell’azienda e dell’indotto. Il polo industriale di Scarlino ha un valore indiscusso per tutta la provincia. Faremo e stiamo facendo di tutto per per difendere la presenza dell’industria nelle colline e nella piana di Scarlino. La storia di questo territorio parla di una presenza industriale importate. Siamo di fronte a una crisi aziendale globale, sappiamo tutti dell’avvio della proceduta fallimentare che sta interessando l’azienda statunitense. Siamo qui mettendoci la faccia con le nostre comunità e prendendoci impegni, sottoscrivendo questo documento, per dire a Venator che è arrivato il momento di continuare a investire a Scarlino e soprattutto lasciare operativa la fabbrica».
E Limatola conclude: «Il polo industriale di Scarlino è fondamentale per lo sviluppo del territorio. Perché uno sviluppo vero si fonda su settori che convivono e la vera industria nella nostra Provincia è qui, a Scarlino. Per queso va salvaguardata. Dalle strettoie della crisi si esce insieme, nessuno si salva da solo».
La parola ai sindacati
E anche i sindacati si sono espressi sulla stessa linea degli amministratori. «Questo documento per noi è molto importante – ha detto Emanuele Cascioli, Rsu aziendale – si tratta di una lettera di intenti dove ogni parte prende il proprio impegno, con la speranza di ripartire quanto prima. Sono sei mesi che siamo in cassa integrazione ordinaria e oggi andiamo verso la cassa integrazione straordinaria a zero ore per il 75 percento dei lavoratori. Non sapere quando sarà la ripartenza rende la cosa molto difficile da affrontare. Ringraziamo i sindaci per la vicinanza che ci dimostrano».
Inoltre è stato chiesto all’azienda di firmare il protocollo affinché anche la società si assuma la sue responsabilità per garantire un futuro al polo chimico della piana di Scarlino.
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