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Prima poca, poi troppa: incubo pioggia sulle coltivazioni

Nella provincia di Grosseto è piovuto il 132% in più rispetto alla media degli ultimi 30 anni. A rischio numerose produzioni, dal grano all’avena
Un campo coltivato a soia, allagato

GROSSETO. “Non può piovere per sempre” diceva Eric nel film “Il Corvo” ma ultimamente il meteo sta mettendo a dura prova gli agricoltori.

Dopo la siccità delle prime settimane primaverili, in Toscana si è abbattuta una mole d’acqua tale da danneggiare diverse coltivazioni, mettendo a dura prova i raccolti.

La soddisfazione iniziale per l’arrivo delle prime piogge si è presto sostituita all’amarezza data dall’incessante maltempo che condiziona anche la produzione dei foraggi per gli allevamenti.

A lanciare l’allarme sono Coldiretti Toscana e Cai Consorzio Agrario del Tirreno che stanno monitorando la situazione sul territorio.

In Maremma il 132% di piogge in più

La Toscana, a causa delle notevoli piogge di maggio, rischia di perdere un quarto del raccolto di grano duro e tenero, orzo, favino ed avena. Lo scorso mese sono caduti mediamente 132mm di acqua secondo il Servizio idrogeologico regionale. L’85% in più rispetto alla media degli ultimi 30 anni con punte record nell’area di Grosseto (+132%), Firenze (+119%), Arezzo (+115%) e Siena (+93%).

«Le prime ricognizioni in campo, preoccupano – spiegano Coldiretti Toscana e Cai – La situazione è molto diversa da zona a zona e dal periodo in cui la semina è stata effettuata. Già ad inizio della prossima settimana, nelle zone di costa, partirà la trebbiatura dell’orzo e del favino, poi toccherà via via alle aree interne. Ad una prima analisi le spighe del grano risultano essere povere, e questo significa meno chicchi e quindi meno produzione».

«Le ragioni sono la troppa acqua che ha penalizzato la fase di allegagione della spiga e la sua successiva maturazione e gli squilibri termici improvvisi – dicono Coldiretti e Cai – È stato troppo umido quando i cereali, soprattutto il grano, hanno bisogno di caldo e asciutto. La resa per ettaro potrebbe essere inferiore del 20%-25% con grande variabilità nelle zone dove è piovuto maggiormente. In termini economici parliamo di oltre 100-150 milioni di euro in meno per le imprese cerealicole».

Grano allettato e prezzi crollati

Le piogge battenti e il vento hanno favorito fenomeni molto diffusi di allettamento del grano. Si sono create anche le condizioni ideali per la diffusione di fungi patogeni come la fusariosi, il mal del piede o la ruggine. Solo trattamenti tempestivi hanno limitato i danni.

«Pensare che la stagione era iniziata sotto i migliori auspici con un marzo ed aprile equilibrato e promettente – spiegano ancora Coldiretti e Cai – Maggio ha mandato all’aria i piani dei cerealicoltori che avevano creduto e scommesso su una buona produzione incrementando anche le superfici coltivate. Il maltempo non ha dato tregua all’agricoltura colpendo con insistenza, a macchia di leopardo, su tutta la regione».

L’altro incubo, per gli agricoltori, è il crollo del prezzo del grano. Sugli scaffali il costo della pasta per le famiglie toscane è invece salito mediamente del 41% mentre quello del pane fresco del 9%. Sotto accusa ci sono le manovre speculative.

 

Secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat, le importazioni di grano duro dal Canada sono balzate del +747%, passando da 33,8 milioni di chili dello scorso anno ai 286,2 milioni attuali nei primi due mesi del 2023.

«In Canada il grano – ricorda Coldiretti Toscana – viene coltivato utilizzando glifosate in preraccolta come disseccante, secondo modalità vietate in Italia».

«Occorre garantire che le importazioni di prodotti da paesi terzi rispettino gli stessi standard sociali, sanitari e ambientali delle produzioni italiane ed europee. – spiega Coldiretti Toscana – È necessario ridurre la dipendenza dall’estero e lavorare da subito per accordi di filiera contrastando le pratiche sleali. È necessario riattivare da subito – conclude l’associazione di settore – la Commissione unica nazionale per il grano duro, perché fornisce trasparenza al mercato e offre la possibilità di poter mettere attorno ad un tavolo tutti gli attori della filiera eliminando le distorsioni e i frazionamenti delle borse merci locali».

Autore

  • Nato a Grosseto, pare abbia scelto quasi da subito di fare l’astronauta, poi qualcosa deve essere cambiato. Pallino fisso, invece, è sempre rimasto quello della scrittura. In redazione mi hanno offerto una sedia che a volte assomiglia all’Apollo 11. Qui scrivo, e scopro. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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