GROSSETO. Le sezioni Anpi “Elvio Palazzoli” e “Carla Nespolo” di Grosseto, insieme alla cittadinanza locale, anche quest’anno commemorano la strage di San Leopoldo, avvenuta il 12 giugno 1944 per mano degli occupanti nazisti.
Furono uccise sei persone: Luigi e Livio Botarelli, padre e figlio che abitavano in un podere vicino al casello idraulico, Fortunato Falzini, responsabile dell’opera idraulica, Olga e Giancarlo Lari, madre e figliom, sfollati a Casotto pescatori, e Romana Madioni.
La verità dei fatti, per omissioni e reticenze, non fu mai stata accertata in via definitiva dalla magistratura. Gli abitanti della frazione hanno posto un cippo in ricordo delle sei vittime e l’Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’età contemporanea ha collocato una targa che ricorda i fatti storicamente accertati.
Per l’Anpi è fondamentale ricordare i martiri nel punto in cui vennero uccisi, vicino al casello idraulico, nel luogo in cui i loro concittadini e le famiglie dei loro discendenti hanno voluto fissarne la memoria scolpendola nella pietra.
«Il comune di Grosseto, a suo tempo, assunse l’impegno di restaurare il rudere del casello idraulico per farne un luogo perpetuo della memoria, per rammentare come fascismo e nazismo, regimi violenti responsabili di una guerra scellerata e terribile, si macchiarono di una lunga serie di stragi, anche ai danni di civili inermi, che hanno insanguinato e segnato la nostra terra», ricordano i presidenti delle sezioni Anpi, Romeo Carusi e Daniela Castiglione.
La cerimonia si terrà lunedì 12 giugno, alle 17 alla fiumara di san Leopoldo, in località Casotto dei pescatori, al casello idraulico dove furono uccisi i sei civili.
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