Ape sentito in procura: «È solo una vendetta del Tasso» Skip to content

Ape sentito in procura: «È solo una vendetta del Tasso»

Michele Rossi, detto Ape, sentito in procura dalla Pm Lazzarini. L’avvocato: «Abbiamo fornito una spiegazione chiara dei fatti»
Le ricerche in via Giordania e, nel riquadro, Michele Rossi detto Ape
Le ricerche in via Giordania e, nel riquadro, Michele Rossi detto Ape

GROSSETO. Sarebbe stata una vendetta, orchestrata per una lite fra loro. Così Michele Rossi, detto Ape, ha spiegato la vicenda dei presunti cadaveri distrutti nel suo terreno che, a quanto ha detto, mai ci sono stati. Le accuse nascerebbero da una vendetta di un altra persona, Silvio Agostini, soprannominato “Il Tasso“, con il quale aveva avuto numerosi screzi in passato e che avrebbe raccontato la storia dei cadaveri distrutti per metterlo in difficoltà. 

Il Tasso, infatti, era stato sentito a sommaria informazione e durante il Sit aveva dichiarato di esser stato lui a proporre ad Ape di distruggere i due cadaveri.

Assistito dall’avvocato Livio Sammatrice, Michele Rossi è stato ascoltato dalla pm Valeria Lazzarini.

Ape: «Una vendetta perché l’ho fatto andare via»

Dopo aver raccontato le operazioni di pulizia della zona con il decespugliatore e la messa a dimora delle piantine, Michele Rossi ha spiegato da cosa è nata la tensione con il suo accusatore.

Il Tasso, infatti, circa due anni fa viveva nel terreno attiguo a quello di Ape.

Essendo un accumulatore seriale di oggetti, da ferrovecchi a copertoni usati, Ape temeva che questo richiamasse l’attenzione della polizia municipale e che, alla fine, avrebbero mandato via anche lui dall’area. Così gli impose di mettere tutto sul suo furgone e di andarsene.

Qualche tempo dopo i due si incontrarono in piazza della Vasca e il Tasso era con altre persone che minacciarono Ape, per lo stesso motivo.

I due si incontrano di nuovo all’inizio di maggio di quest’anno e scoppia una nuova lite. A quel punto – secondo Ape – il Tasso si sarebbe inventato la storia dei cadaveri, facendo partire le ricerche e l’indagine.

«Michele Rossi – spiega l’avvocato Sammatrice – ha ricostruito nei dettagli tutta la vicenda, spiegando perché ci siano state affermazioni calunniose da parte del “rivale”. Siamo convinti di aver dato una spiegazione chiara. Adesso aspettiamo le perizie, poi mi auguro che questa vicenda possa vedere la fine».


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