GROSSETO. È stato uno dei primari storici dell’ospedale Misericordia, dove ha diretto la pediatria e neonatologia dal 1996 al 2011. Ezio Gabriele Barlocco è morto ieri, 28 maggio.
Si era laureato alla Cattolica di Roma, nel 1972 e specializzato in pediatria a Pisa nel 1978. Già nel 1980 era diventato primario, a Verona, dove ha diretto la terapia intensiva neonatale a pediatrica fino al 1996. In quell’anno è arrivato a Grosseto, chiamato dall’allora direttore generale Falvio Mocenni a dirigere la pediatra e neonatologia e del pronto soccorso pediatrico fino al 2011.
In quell’anno la scelta di andare in pensione, pur continuando a lavorare in campo medico, con varie collaborazioni anche fuori Toscana.
Medico molto stimato e conosciuto, dedicava tutto il suo tempo ai suoi piccoli pazienti e al suo reparto. Seguiva con particolare attenzione le cronicità, la fibrosi cistica e il diabete. Aveva anche creato i primi campus per bambini diabetici, cui partecipava personalmente e che oggi sono seguiti dalla dottoressa Susanna Falorni, direttrice del reparto.
Barlocco: «Una colonna della pediatria»
«È stato una colonna della pediatria – lo ricordano gli ex colleghi – ha formato decine di medici, ha dato un imprinting a tutto noi che lo abbiamo avuto come modello di impegno e lavoro a fianco dei bambini e delle loro famiglie».
I funerali, domani, martedì 30, alle 15, nel duomo di Orbetello.
Il cordoglio dell’Ordine dei medici
«Ci stringiamo attorno alla famiglia Barlocco per questa triste perdita», scrive l’Omceo. «Ezio Gabriele è stato un punto di riferimento per la pediatria grossetana e non solo: tantissime famiglie, anche fuori dalla nostra provincia, si sono rivolte all’ospedale Misericordia, dove era primario, per far curare i loro figli. Grazie al nostro collega, il reparto dedicato ai bambini della struttura sanitaria grossetana è cresciuto notevolmente: ricordiamo l’apertura del pronto soccorso pediatrico, il suo interesse nella diagnosi e nella cura della fibrosi cistica e ancora il suo grande impegno per ampliare le branche specialistiche pediatriche, ma anche la sua collaborazione con la chirurgia. La sua passione per la professione medica è stata fonte di grandi miglioramenti, che ancora oggi hanno riflessi positivi nelle risposte alle necessità sanitarie dei piccoli. Lo ricorderemo con grande affetto e stima. Ciao Gabriele».