FOLLONICA. La nuova lottizzazione Tr06 di Pratoranieri sarebbe stata realizzata senza la fascia di rispetto di 30 metri dal binario più vicino. E questo potrebbe creare qualche problema non soltanto alla circolazione del traffico ferroviario, ma anche per la sicurezza dei cittadini in caso di incidente. Perché il vincolo della distanza di trenta metri dalla sede ferroviaria è stato imposto – salvo deroga – per tutte le costruzioni vicine alla ferrovia, a seguito della strage di Viareggio del 2009.
La segnalazione in una lettera
Qualche giorno fa, il segretario comunale del Comune di Follonica, il comandante della polizia municipale, la Soprintendenza, Rfi e anche i carabinieri della città del golfo hanno ricevuto una segnalazione da parte di un professionista di Follonica, che era stato incaricato da un cliente di verificare la fattibilità dell’intervento edilizio su un lotto che ricade proprio in quella lottizzazione.
Sul sito del Comune, prima che gli atti non fossero più disponibili per la consultazione, il professionista ha potuto analizzare gli elaborati progettuali e le relazioni tecniche, compresi gli allegati, della delibera adottata dalla giunta con la quale veniva autorizzata la lottizzazione di Pratoranieri.
Ma fra quegli allegati, mancherebbero alcune autorizzazioni: quella ambientale, relativa al piano attuativo, e, soprattutto l’autorizzazione di Rfi a costruire in deroga al vincolo della realizzazione di una fascia di rispetto di almeno 30 metri, che sarebbe obbligatoria proprio per la costruzione di case in prossimità della ferrovia.
Lavori già in stato avanzato
I lavori della nuova lottizzazione, in via Don Sebastiano Leone angolo via Tremiti, sono già in stato abbastanza avanzato: un edificio è già stato tirato su e si troverebbe all’interno della fascia di rispetto, a una distanza certamente inferiore ai 30 metri. Il progettista della lottizzazione, nella sua relazione, ha dichiarato che quel vincolo non è presente perché «anche la distanza di 30 metri dal binario – si legge – quale fascia di rispetto per allargamenti della sede ferroviaria, essendo all’interno del perimetro del centro urbano, con interposta tra l’area e la sede ferroviaria, la via pubblica don Sebastiano Leone, non trova applicazione».
Quello che il professionista ha però rilevato nella sua lettera al segretario comunale, al comandante della polizia municipale, alla Soprintendenza a Rfi e, infine, ai carabinieri, è che dopo la strage di Viareggio, le deroghe non vengono praticamente più concesse da Rete ferroviaria italiana.
«In un recente ricorso – si legge nella lettera – avverso a Rfi, riguardante il diniego alla deroga su di un semplice intervento di ristrutturazione edilizia di un ex casello ferroviario posto alla distanza di circa 23 metri dal binario, sosteneva che “il diniego della deroga non richiedeva un particolare approfondimento motivazionale, posto che il divieto di costruire all’interno della fascia di rispetto rappresenta la regola ed è radicato nella pericolosità intrinseca dell’attività ferroviaria”».
Una norma per salvaguardare la sicurezza dei cittadini
La fascia di rispetto di 30 metri, quindi, è giustificata per salvaguardare la sicurezza dei cittadini in caso di incidente ferroviario. Ma questa fascia di rispetto non sarebbe però stata prevista per la lottizzazione tra via don Leone e via Tremiti, dove i due nuovi fabbricati saranno presto completati.
L’ultima domanda posta dal professionista al Comune riguarda proprio l’eventuale deroga rilasciata da Rfi. «In caso di deroga – chiede – la realizzazione dell’immobile, essendo precedente, costituisce automatico assenso alla realizzazione di altri immobili ricadenti nella fascia di rispetto dei 30 metri, nella stessa lottizzazione e più generalmente nell’area urbana del Comune di Follonica?». Domanda, questa, che è stata posta al Comune ma che ad oggi non ha ancora una risposta.
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