FOLLONICA. Sono due anni che Paolo Negroni ha inaugurato il Golf resort Riva Toscana. Ora, alle porte della stagione l’imprenditore fa un bilancio della sua permanenza in Maremma. Un luogo che anche in questo 2023 ha tanto potenziale ancora da esprimere e su cui ancora molto c’è da puntare.
Negroni fa molto affidamento sul territorio ma anche sul capitale umano. Praticamente tutto il personale è maremmano. Bar, ristorante e spa del resort sono aperti a chiunque desideri ritagliarsi momento di relax. «Non c’è l’obbligo di essere clienti o soci. Sarei felicissimo se il Riva diventasse uno dei punti di riferimento dei follonichesi, davvero, sarebbe un grande regalo per me», dice entusiasta Negroni.
Maremma terra di golf e resort
Signor Negroni, sembra ieri ma sono già passati due anni dall’inaugurazione ufficiale della struttura: è ancora entusiasta della scelta fatta?
«Assolutamente sì. Sono convinto della potenzialità di questo territorio, ci sono legato da mille ricordi e ogni giorno è una conferma che la scelta fatta sia stata vincente».
Si riferisce all’andamento dell’attività?
«Sì, anche. I dati quest’anno sono molto incoraggianti: il risultato di marzo è stato il doppio del previsto mentre a oggi è già stato superato l’obiettivo previsto per la fine di maggio, quindi direi che abbiamo cominciato molto bene questo 2023, abbiamo grandi aspettative».
Negli ultimi tempi si parla molto della difficoltà nel reperire personale qualificato, c’è anche in un’azienda come la sua?
«È una realtà che riguarda tutti e con cui prima o poi ci dovremmo fare i conti».
Lei dove ha reperito le figure professionali per questa struttura?
«Solo lo chef e il suo aiuto vengono dal nord. Gli altri dipendenti sono tutti locali, per scelta, perché questa struttura deve essere vissuta come parte integrante del territorio. Non è una zona of-limits ma un’opportunità che vuole e deve essere vissuta».
Come risolvere il problema dell’occupazione nel settore turismo
Come potrebbe essere risolto secondo lei questo problema?
«La politica deve trovare la strada per capire il perché siamo arrivati a questo e poi dare delle risposte che possano iniziare un’inversione di tendenza. Non sarà facile ma è sicuramente possibile. Io posso dire che secondo me i giovani oggi vivono un gap vertiginoso tra quello che studiano a scuola e quello che poi trovano nel mondo del lavoro. Mancano dei passaggi probabilmente, passaggi che li avvicinino alla realtà che li aspetta in modo che riescano a capire che cosa desta in loro interesse e cosa no. C’è una grande necessità di investire nella scuola sia in termini di contenuti che di formazione».
Qualcuno ha suggerito anche la costruzione di un istituto ad hoc, che ne pensa?
«Che sarebbe perfetto. I sindaci del territorio, tutti insieme, una volta appurato che il turismo in tutte le sue declinazioni potrà rappresentare la nuova economia della zona, dovrebbero investire proprio in una scuola che prepari i giovani a lavorare in questo settore. Se ci pensiamo, quando le colline metallifere vivevano dell’estrazione del minerale, a Massa Marittima fu aperto l’istituto minerario. Sto parlando della stessa cosa».
Autore
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Collaboratrice di MaremmaOggi. Il turismo e l'accoglienza sono nel dna familiare, ma scrivere è l'essenza di me stessa. La penna mi ha accompagnato in ogni fase e continua a farlo ovunque ce ne sia la possibilità. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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