GROSSETO. Nessun rinvio per il Grifone. I playout si giocano, punto.

Domenica 14 maggio a Sansepolcro, alle 16, è confermato l’incontro con il Terranuova Traiana, l’ultimo atto di un campionato al limite della decenza. Una gara secca, da 90 minuti più eventuali supplementari. Non ci saranno rigori: in caso di parita dopo 120′ sarebbe salvo il Grosseto, meglio classificato.

La richiesta del Grosseto di fermare la coda stagionale in attesa delle decisioni del giudice sportivo relativamente alla situazione del Seravezza, dovuta alla squalifica di un tesserato non scontata per 20 turni, è andata in fumo. Si gioca.

Ancora in campo neutro, ancora a porte chiuse. Che poi tanto neutro Sansepolcro non è, viste le distanze chilometriche in gioco: stessa provincia di Traiana (frazione di Terranuova, Arezzo), meno di 50 km di distanza. Da Grosseto, che sarebbe in casa, sono 156.

Sconosciute le ragioni del mancato stop ai playout

Ma non è questo il punto nevralgico, bensì le ragioni del rifiuto allo stop ai playout per ora sconosciute. Ma qualche ipotesi può essere fatta.

Nel girone I il Real Aversa è caduto negli spareggi per non retrocedere dopo che il giudice gli ha tolto un punto in classifica. Una decisione rapida, come è giusto che sia visto il momento cruciale della stagione.

Per il Seravezza questo non è successo. Perché? Domanda blasfema.

La risposta più naturale è che i punti che saranno tolti al Seravezza non incideranno sulla classifica finale del girone E. Quindi si può, e si deve, giocare. È tutto a posto.

All’orizzonte non si vedono altri motivi. In caso contrario la Lega andrebbe incontro ad un vero e proprio impasse. E, razionalmente, non è pensabile.

Anche se il ricorso al Coni da parte della Sangiovannese togliesse 2 punti al Grosseto tutto resterebbe inalterato.

Le ipotesi sono solo ipotesi, ma a volte diventano realtà.