FOLLONICA. Sono trascorse poco più di 48 ore e l’episodio di violenza nei confronti del personale medico di turno si è ripetuto questa volta nella sede del primo soccorso della città con le stesse persone coinvolte.
Verso l’una, nella notte tra martedì e mercoledì 26, è arrivata una chiamata al 118 che ha richiesto l’intervento di un mezzo di soccorso al sottopassaggio di via Leopardi.
«Era un codice verde – racconta uno degli operatori che era a bordo dell’ambulanza – che riguardava un uomo ferito, probabilmente picchiato. Durante il tragitto siamo stati nuovamente contattati dalla centrale operativa perché l’uomo era già arrivato al punto di primo soccorso, dove anche noi ci siamo diretti».
«Una volta entrati abbiamo trovato l’uomo sul lettino dell’ambulatorio che stava per essere visitato: aveva il volto tumefatto e infatti la prima cosa che gli è stata chiesta è stata di aprire la bocca per controllare che avesse ancora tutti i denti».
È palpabile l’agitazione che ancora si sente nella voce di chi sta raccontando questi momenti.
«Sono cominciate le offese gratuite mentre l’agitazione sembrava si autoalimentasse; poi questa persona ha chiesto di fumare e il medico gli ha permesso di uscire sperando di ritrovarlo più calmo dopo la sigaretta. Noi abbiamo comunque chiamato i carabinieri perché la situazione non era proprio tranquilla e perché c’era il precedente dei giorni prima. Nel frattempo, continua l’operatore, sono arrivati i genitori e di lì a poco è partito il delirio».
Urla e minacce di morte
Urla e minacce di morte, battute sessiste associate ad uno stato di evidente agitazione e aggressività di tutti e tre i membri della famiglia: «La madre voleva che il figlio fosse portato a Grosseto per fare una tac, ma quando è arrivato il momento di partire lei non ha accettato di non salire a bordo dell’ambulanza con il figlio e nuovamente è partita una serie di insulti e minacce a cui questa volta hanno risposto i carabinieri nel frattempo arrivati sul posto».
A quel punto sono stati i genitori che hanno caricato sulla loro auto il figlio per trasportarlo all’ospedale del capoluogo, che nel frattempo era stato allertato non solo dell’arrivo del ferito ma anche di tutta la situazione che si sarebbero portati dietro.
Secondo ciò che ha riferito il comando provinciale dei carabinieri, tutto è partito da una lite di vicinato. Il primo intervento, quello di due giorni fa, richiese la presenza delle forze dell’ordine e anche di un’ambulanza perché una delle persone coinvolte aveva necessità di cure.
Su quest’ultimo episodio gli organi preposti stanno ancora indagando, mentre al vaglio c’è l’esame delle circostanze accadute che potrebbero permettere di procedere d’ufficio nel caso in cui i diretti interessati non volessero presentare denuncia.
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Collaboratrice di MaremmaOggi. Il turismo e l'accoglienza sono nel dna familiare, ma scrivere è l'essenza di me stessa. La penna mi ha accompagnato in ogni fase e continua a farlo ovunque ce ne sia la possibilità. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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