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25 Aprile, si voltano mentre parla il sindaco – IL VIDEO

La sezione Anpi Palazzoli aveva annunciato la protesta contro Antonfrancesco Vivarelli Colonna per l’intitolazione della via ad Almirante. Il primo cittadino: «Ho giurato sulla Costituzione che è antifascista. Denuncio chi dice il contrario»

GROSSETO. Si sono voltati di spalle e hanno cominciato a cantare Bella Ciao, mentre il sindaco di Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna, stava cominciando a parlare. E hanno proseguito nella contestazione annunciata nei giorni scorsi, quella organizzata dalla sezione Anpi Palazzoli e il coordinamento Donne Anpi Licena Rosi Boschi, in prima fila con lo striscione che già in piazza de Maria, alla partenza del corteo che ha attraversato la città per festeggiare il 78° anniversario della Liberazione, aveva distribuito i volantini invitando i partecipanti a voltare le spalle al sindaco.

«Non abbiamo voluto contestare l’Istituzione – spiegano – ma l’operato di una carica che si ispira ai valori contrari allo spirito antifascista della nostra Costituzione».

Lo spettro di Almirante

È l’intitolazione di una via a Giorgio Almirante lo spettro che per tutta la mattina ha accompagnato la manifestazione, partita da piazza de Maria con la banda cittadina, con le bandiere dei sindacati, con tanti giovani e meno giovani che per tutto il corteo hanno cantato le canzoni della Resistenza. In prima fila, dietro ai gonfaloni, il sindaco, questa volta con la fascia tricolore – memore forse di quello che era successo a Maiano Lavacchio – insieme al presidente della Provincia Francesco Limatola, al presidente del consiglio comunale Fausto Turbanti, ai sindaci della provincia, al parlamentare Marco Simiani e all’assessore regionale Leonardo Marras.

Tutto è filato liscio fino all’intervento del primo cittadino in piazza Dante. Vivarelli Colonna, quest’anno, è rimasto anche dopo i fischi, dopo l’interruzione, a più riprese, del suo discorso, invitato dai sindaci di centrosinistra che lo hanno esortato a parlare.

A tirare in ballo la decisione della giunta guidata da Antonfrancesco Vivarelli Colonna, di intitolare una via ad Almirante è stato proprio Francesco Limatola, presidente della Provincia, anche lui interrotto più volte sì, ma dagli applausi. «Io credo che sia profondamente sbagliato intitolare una via a Giorgio Almirante – ha detto il presidente Limatola – e lo dico da sindaco, da uomo delle istituzioni, non da uomo di parte». E aggiunge: «Tralascio il maldestro tentativo di accomunare Almirante a Berlinguer – dice – e non c’è alcuna vera pacificazione nazionale. Quella c’è già stata, ma nel 1946 con il governo De Gasperi e risiede nella nostra carta costituzionale, che da allora è la nostra casa».

Limatola ha fatto la lista dei morti della Resistenza in Maremma. «Credo che loro non meritino che sia intitolata una via ad Almirante», ha detto.

«Mi violate, mi private della libertà di parola: vergognatevi»

Vivarelli Colonna, di fronte alla folla che lo ha fischiato, che gli ha voltato le spalle, che lo ha interrotto, non ha arretrato di un passo: «Imparate la Costituzione – ha urlato nel microfono, mi violate, mi private della libertà di parola. La Liberazione è anche questo, permettere anche a chi ha un’opinione differente di poterla esprimere. Io ho ascoltato chi mi ha preceduto in religioso silenzio anche se certe opinioni non le ho condivise».

Dieci minuti di fischi, di cori, di note di Bella ciao cantate per contestare il primo cittadino. Dieci minuti che sono sembrati lunghissimi a chi martedì 25 aprile era in piazza Dante a Grosseto, dove l’aria di festa respirata fino ad allora ha lasciato il posto allo scontro – insanabile – tra due posizioni. Quella della piazza, che ha chiesto un passo indietro rispetto all’intitolazione di una via ad Almirante e quella del sindaco, che ha risposto che quella scelta «è stata la volontà del popolo presentata con un mozione».

Invitato dai sindaci di centrosinistra (in piazza Alessandra Biondi di Civitella, Bice Ginesi di Scansano e lo stesso Limatola, sindaco di Roccastrada) e dal parlamentare Pd Simiani insieme all’assessore Marras, Vivarelli Colonna ha ripreso poi la parola, leggendo finalmente il suo discorso, paonazzo in volto e ormai con la voce alterata.

«La Liberazione non è la festa della sinistra»

Gli applausi, alla fine del discorso del sindaco, sono arrivati dai suoi colleghi che erano in piazza e dagli assessori che hanno partecipato alle celebrazioni. Tirato il fiato, il primo cittadino ha ripreso: «La contestazione ci deve essere, per fortuna siamo in democrazia – ha detto Antonfrancesco Vivarelli Colonna – Io credo che oggi sia stato un momento molto importante, molto interessante durante il quale ho potuto esprimere la mia opinione, rispetto ai regimi totalitaristici. Ho votato giurando sulla Costituzione, chi mi accusa del contrario sarà penalmente perseguito».

E aggiunge: «Oggi è la festa di tutti, è anche la festa degli alleati che sono sbarcati in Sicilia – aggiunge Vivarelli Colonna – Sono soprattutto bandiere rosse a sventolare, ma io non ho mai capito il perché, questo è uno dei grandi misteri che in 53 anni non ho ancora disciolto, perché il 25 aprile è la festa di tutti».

L’Anpi spaccata in piazza

C’è stata la contestazione al sindaco, in piazza Dante, ma c’è stata anche la frattura, evidente, nata in seno all’Anpi. Con Luciano Calì, presidente provinciale, che ha voluto ricordare come quello di oggi, a Grosseto, sia stato il primo 25 Aprile senza il partigiano Nello Bracalari.

«Voglio ricordare Nello – ha detto Calì – che tra pochi giorni avrebbe compiuto 95 anni. E voglio anche ribadire che è nostro obbligo chiedere che lo stato attraverso le proprie istituzioni, ribadisca il proprio antifascismo».

Calì, presidente provinciale dell’Anpi, aveva già espresso la propria posizione rispetto a quella della sezione Palazzoli. In piazza Dante, le spalle voltate al sindaco, sono state la rappresentazione visiva, se mai ce ne fosse stato bisogno, della spaccatura tra le file degli ex partigiani.

Autore

  • Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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