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Turismo: 2022 da record, incognita 2023

I dati dello scorso anno riportano il settore sulle cifre pre-pandemia. Alessandro Gandi e Maurizio Parrini raccontano di grandi possibilità ma anche di fragilità che frenano il decollo
Turismo
Da sinistra: il litorale follonichese, in alto Alessandro Gandi (presidente dell’associazione Stabilimenti balneari) e in basso Maurizio Parrini (presidente della Federalberghi provinciale)

di Chiara Pierini ed Enrico Giovannelli

GROSSETO. Tra aprile e maggio ci sono due “ponti” davvero interessanti. Guardandoli dal sabato: quello tra il 22 e il 25 aprile (martedì) e quello tra il 29 aprile e il 1° maggio (lunedì). Specialmente sulla costa molte strutture ricettive si stanno preparando, sperando anche che il meteo assista queste “vacanze brevi”. Da Follonica a Castiglione, da Marina a Orbetello per finire ad Ansedonia, il clima favorevole sarà un fattore determinante. Nell’entroterra le prima sagre prendono il via e anche se sono al coperto la pioggia non sarebbe il comunque il massimo.

Giancarlo Farnetani, ex sindaco di Castiglione della Pescaia è dallo scorso anno il presidente del Centro studi turistici di Firenze. Guardando i dati, è fiducioso: «I flussi turistici sono in rialzo» dice il presidente.

Non terminano però le preoccupazioni per gli operatori turistici. A farli impensierire sono le prenotazioni. Mentre per il primo ponte le presenze ci sono state, per il weekend lungo del primo maggio sembra più fredda la richiesta di alloggi. Come minori sembrano i ritorni alle seconde case.

I numeri però lascerebbero ben sperare. «I dati ci segnalano che in questo 2023 potremmo superare le presenze del 2019 – ha spiegato Farnetani – l’anno record pre-pandemia. Nei primi tre mesi dell’anno, in Toscana, la tendenza è proprio significativa in fatto di presenze, comprese le festività della Pasqua».

2022: l’inizio della ripresa

Il 2022 era già stato un anno di ripresa: nella provincia di Grosseto il comparto turistico è cresciuto, anche se le presenze sono calate di quasi il 3%. Era diminuito il tempo di permanenza nel luogo di vacanza. E il calo dei pernottamenti è arrivato soprattutto per la minore presenza di turisti italiani, dovuta anche alla ripresa dei viaggi all’estero. 

La parte del leone in fatto di accoglienza turistica (su un totale in Maremma di 5,7 milioni di presenze) la fanno come sempre i campeggi (2,7 milioni) e gli alberghi (1,5 milioni). Rincorrono gli agriturismi (800 mila) e il resto (Rta, case vacanze e residence sfiorano le 750mila presenze). I turisti più fedeli del territorio grossetano rimangono i toscani con 1,24 milioni di presenze, seguono i lombardi con quasi 870 mila, i laziali (590 mila) e i piemontesi (circa 365 mila)

Dall’estero la gran parte dei turisti arriva dalla Germania (circa 630 mila presenze), dalla Svizzera (355 mila) e dall’Olanda (107mila). Anche l’Amiata ha fatto registrare un buon andamento nel 2022, confermando anche qui un calo di arrivi di connazionali e una crescita invece del turismo proveniente dall’estero.

Parola agli operatori

In località a vocazione turistica come Follonica la stagione (come in altre zone) convive tra speranze di successo e incognite: come quella del personale stagionale, sempre più difficile da trovare.

Alessandro Gandi (presidente dell’associazione Stabilimenti balneari) e Maurizio Parrini (presidente della Federalberghi provinciale) fanno il punto della situazione.

La prima sicurezza è che da quest’anno le licenze per gli stabilimenti della cittadina avranno la durata annuale. «Aver ottenuto le licenze annuali per noi è stato un grande successo – dice Gandi – Alcuni associati che oltre allo stabilimento balneare gestiscono anche il ristornate annesso, avevano già espresso la volontà che le licenze avessero questi termini. Siamo contenti di aver trovato l’amministrazione e capitaneria di porto favorevoli».

A destra, Alessandro Gandi

Per Parrini questa è un’ottima idea per l’immagine della città. «Ma anche per la sua stessa identità di località balneare e turistica – dice parrini – Inoltre, per l’allungamento della stagione questa scelta è perfetta perché, sebbene ci siano stabilimenti che si limitano a fare i canonici tre mesi estivi, quelli che capiranno l’importanza di questa opportunità daranno anche un servizio in più a tutte le attività ricettive di Follonica».

Maurizio Parrini

Parrini evidenzia anche una tendenza che si sta sviluppando a Follonica. «Stanno aumentando a vista d’occhio gli appartamenti per l’estate – racconta – ricavati anche dal frazionamento di immobili di grandi metrature. Vengono creati così mono o bilocali che rendono molto di più. Sappiamo da tempo che questo non porta né ricchezza né ricadute rilevanti per la città, ma si continua sulla stessa strada».

I due presidenti aggiungono che queste presenze non contribuiranno al miglioramento della qualità di turisti che sceglieranno Follonica per le vacanze. «Sarà molto probabile che presto porteranno noi a scendere a livello di qualità per non rimanere fuori dal mercato» sostengono Parrini e Gandi.

Una delle strategie possibili per attratte turisti tutto l’anno potrebbe essere quella di lavorare “su due velocità”. Lavorare nel pieno dei mesi estivi sul turismo di massa e nelle basse stagioni su flussi più dedicati allo sport outdoor o di nicchia. «Probabilmente sarà l’unico modo per sopravvivere -sostengono i due – il problema è che per far questo occorre intercettare i flussi giusti e poi dare a questi delle alternative all’escursione. Ma finché non verranno sciolti alcuni nodi come la gestione integrata dei beni che abbiamo (museo, fonderia, teatro) e risolto il problema del traffico, della pulizia, dei parcheggi, del decoro, continueremo a non essere attrattivi».

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