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Crolla il prezzo del grano ma sale quello della pasta

La forbice dei prezzi si allarga e mette a rischio produttori e consumatori. Coldiretti Grosseto mette nel mirino le speculazioni
La variazione dei prezzi di grano e pasta, sullo sfondo la coltivazione dei campi
La variazione dei prezzi registrata dal Ministero per il made in Italy

GROSSETO. I prezzi del grano crollano, ma salgono quelli della pasta. A denunciarlo è Coldiretti Grosseto, sulla base dei dati del Ministero del made in Italy. Mentre il prezzo del cereale fa un tonfo del 30%, quello del prodotto lavorato (la pasta) sale del 22%.

«Le famiglie della Maremma – dice Coldiretti Grosseto – per acquistare un chilo di pasta, considerando il prezzo medio del mese di marzo, devono sborsare fino a 2,15 euro. Un paradosso per un territorio a forte vocazione cerealicola come questo». Le quotazioni del grano invece sono scese a 34-35 centesimi di euro al chilo (secondo i prezzi medi al consumo registrati dall’Osservatorio dei prezzi del Ministero).

Una confezione di pasta al supermercato
Una confezione di pasta al supermercato

La Maremma, quando si parla di grano specialmente, è da anni la terra più importante a livello regionale. Sul territorio si producono oltre 500mila quintali di grano duro destinato alla produzione di pasta. 

Incombe il rischio speculazione

Guardando i dati Istat sull’inflazione a marzo troviamo una flessione della curva, siamo al 9,1% in provincia. Questo aumento di prezzo secondo Coldiretti Grosseto ha quindi solo una spiegazione: le speculazioni. «La pasta – sottolinea l’associazione – è ottenuta direttamente dalla lavorazione del grano con l’aggiunta della sola acqua. Le divergenze registrate nelle quotazioni non trovano alcuna motivazione. La forbice dei prezzi si allarga e mette a rischio i bilanci dei consumatori e quelli degli agricoltori».

Si tratta di una anomalia di mercato sulla quale occorre indagare. «Anche sulla base della nuova normativa sulle pratiche sleali – dice l’associazione – sono a rischio anche migliaia di aziende regionali che coltivano grano. I ricavi – sottolinea Coldiretti Grosseto – non coprono infatti i costi sostenuti dalle imprese agricole e mettono a rischio le semine e la sovranità alimentare del Paese».

Grano duro
Grano duro

Le superfici agricole coltivate a frumento duro, secondo le prime previsioni del Consorzio Agrario del Tirreno sono in crescita nel 2023 del 2%, in controtendenza rispetto al resto d’Italia dove si stima invece una flessione. Una tendenza che aveva anticipato proprio la Maremma, con un incremento del 4,6% delle superfici coltivate nel 2022, che hanno raggiunto i 17 mila ettari.

Aumentano le importazioni dal Canada

«In Italia siamo di fronte a manovre speculative – dice Coldiretti Grosseto – con un deciso aumento delle importazioni di grano duro dal Canada dove il grano viene coltivato secondo standard non consentiti in Europa per uso del glifosato nella fase di preraccolta. Occorre invece – continua l’associazione – ridurre la dipendenza dall’estero e lavorare da subito per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi. Con prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali». 

Una mietitrebbia al lavoro
Una mietitrebbia al lavoro

La Coldiretti Grosseto fa anche altre richieste ben precise. «Bisogna riattivare da subito – precisa – la Commissione unica nazionale per il grano duro, la cui attività in via sperimentale si è sospesa nell’ottobre del 2022. La commissione fornisce trasparenza al mercato e dà la possibilità di poter mettere attorno ad un tavolo tutti gli attori della filiera eliminando le distorsioni e i frazionamenti delle borse merci locali».

Rimane importante anche investire nella ricerca. «Come motore dell’innovazione varietale, deve rispondere non solo alle richieste qualitative del mondo industriale, ma anche alle nuove esigenze produttive e di resilienza – conclude Coldiretti – a contrasto degli effetti del cambiamento climatico, rispondendo al contempo alle nuove richieste di sostenibilità volute dalla nuova Politica agricola comunitaria».

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  • Nato a Grosseto, pare abbia scelto quasi da subito di fare l’astronauta, poi qualcosa deve essere cambiato. Pallino fisso, invece, è sempre rimasto quello della scrittura. In redazione mi hanno offerto una sedia che a volte assomiglia all’Apollo 11. Qui scrivo, e scopro. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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