GROSSETO. L’assessore alle attività produttive, e ora anche vicesindaco, Bruno Ceccherini, sta tentando di prendere in mano la difficile situazione del commercio. In particolare del centro storico, che è il cuore della città e forse la zona che soffre di più. Ma – lo dice con chiarezza – serve che i protagonisti siano i commercianti, sono loro gli attori principali. «E se molla anche il Ccn, da sempre i più appassionati – dice – il problema è serio».
Intanto questa mattina, mercoledì 29, l’assessore ha convocato tutte le associazioni, per aggiornare il piano del commercio, una serie di regole che sono ferme dal 2018. Ma, ovviamente, è stata l’occasione anche per parlare del tema del momento, l’emorragia di negozi in centro storico. C’erano Ascom, Confesercenti, Cna, Confartigianato e, pur prossimo al congelamento, il Centro commerciale naturale.
Centro storico, incontro con le associazioni
«Stamani – dice il vicesindaco – ci siamo visti con tutte le associazioni, c’è il piano del commercio, che poi sono una serie di regole che devono essere aggiornate, e ne abbiamo parlato. È chiaro che, nell’occasione, abbiamo affrontato anche la situazione delle tante chiusure. Perché il problema c’è ed è serio. Ci rivedremo a breve, nel giro di pochi giorni, e vediamo, tutti insieme, di fare qualcosa. Ma la spinta deve partire dai commercianti».
La città sta attraversando un periodo difficile.
«C’è una sofferenza del commercio, è vero. In particolare in centro, ma non solo. Le cause sono tante: veniamo dal periodo del Covid, ci sono state le bollette dell’energia altissime. Componenti che hanno colpito un’economia già fragile, aggravando la situazione. Poi, è vero, ci sono i centri commerciali, c’è l’e-commerce, ma sono problemi endemici, che sono ovunque».
Quindi è un problema generalizzato?
«Parlo con i colleghi di Arezzo, Siena, tanto per dire le città più vicine e affini a noi: hanno gli stessi problemi. Credo che la situazione sia generalizzata in tutta Italia. Ci sono chiusure ovunque, c’è una sostituzione dei negozi di abbigliamento e accessori con bar e ristoranti. I centri storici stanno diventando sempre più posti per giovani il venerdì e il sabato sera».
Si ferma il Ccn, il problema è serio
Il congelamento del Ccn sarà un problema?
«Questa sospensione del Ccn, che mi auguro sia solo temporanea, è un problema molto serio. Prima di tutto perché è lo specchio della situazione, in fondo loro sono sempre stati il motore del centro storico, e poi perché senza un soggetto neutro, come loro, anche noi come Amministrazione possiamo fare poco».
Parla di eventi?
«Esatto, siamo già in ritardo per l’organizzazione degli eventi estivi ma, paradossalmente, lo siamo anche per quelli del prossimo Natale. Erano loro che si occupavano di tutto, noi davamo loro un importante finanziamento. Ma non potremmo farlo con altri, al massimo con un’agenzia privata, che però è fuori dal territorio e non conosce esigenze, tempistiche, tradizioni. Insomma, sono preoccupato. Del resto, però, il mio assessorato, alle attività produttive, può autorizzare gli eventi, certo non organizzarli. Le idee e le proposte devono partire dai commercianti. Per questo ci vediamo con tutti a breve, perché serve che gli attori principali si mettano in gioco».
Un tesoro non sfruttato di 1,5 milioni di turisti
Ma cosa si può fare per far ripartire il cuore della città?
«Noi abbiamo un tesoro non sfruttato, da Pasqua ad ottobre: sono i turisti che vengono sulla nostra costa. Sono qualcosa come 1,5 milioni di presenze all’anno. Sono tutti lì, fra Marina e Principina, ma in pochissimi vengono a Grosseto. Dovremmo essere in grado di attrarli in città, con una serie di iniziative culturali, sportive, ludiche, musicali. Con un centro curato e fiorito. Ma qui ogni singolo commerciante deve fare la sua parte. Hai scritto del caso via Galileo: lì con una una sinergia hanno fatto qualcosa di molto carino. Possibile che non si possa fare altrettanto in altre zone?»
Ma il Comune non potrebbe fare un regolamento-decoro? In centro ci sono ancora le sedie di plastica della Coca Cola e gli ombrelloni della birra… Oltre alle serrande rugginose e le insegne che cadono.
«Guarda, ci stiamo pensando, perché ci sono situazioni inaccettabili. Mi rendo conto che siano spese in più ma, magari, potremmo dare un paio d’anni per adeguarsi. Penso a fioriere uguali per tutti, sedie in ferro battuto, ombrelloni dello stesso colore, serrande che fanno vedere la vetrina. Insomma, un codice da rispettare, per dare un colpo d’occhio più bello. Alla fine ne gioverebbero tutti».
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Direttore di MaremmaOggi. Dopo 30 anni di carta stampata ho capito che il presente (e il futuro) è nel digitale. Credo in MaremmaOggi come strumento per dare informazione di qualità. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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