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883, il giorno in cui tutto cambiò a Orbetello

Sul palco del Cantagiro, nel 1992, Mauro Repetto si mise a ballare per la prima volta: da lì il successo del duo raccontato nella serie di Sky “Hanno ucciso l’uomo ragno”
La scena della serie tv di Sky sugli 883 in cui si annuncia la svolta di Orbetello
La scena della serie tv dove Max Pezzali (Elia Nuzzolo) ricorda la svolta orbetellana

ORBETELLO. C’è chi canticchia, anche senza amarle, le canzoni degli 883 e chi mente. E ora che la serie tv Sky ha fatto conoscere il duo composto da Max Pezzali e Mauro Repetto anche a chi negli anni Novanta non era ancora nato, c’è una scena nel film che fa coincidere il successo degli 883 con la loro esibizione al Cantagiro al campo sportivo di Orbetello

Cambiò tutto, perché Mauro Repetto, si mise a ballare. 

Il primo ballo di Mauro Repetto

Dopo l’esibizione fiasco a Viterbo, Max Pezzali e Mauro Repetto (interpretati da Elia Nuzzolo e Matteo Oscar Giuggioli), sono in auto. Viaggiano lungo l’Aurelia dove a un certo punto si imbattono nel cartello Orbetello. 

Gli 883
Gli 883

Non è solo un passaggio, il loro. La seconda tappa del Cantagiro, nell’estate del 1992, era in programma al campo sportivo della cittadina lagunare. Degli 883, in quei giorni, era uscita la loro canzone forse più famosa: “Hanno ucciso l’uomo ragno”. Quel giorno però, come ricorda Max Pezzali, cambiò tutto: Repetto, compositore insieme al front man, non aveva un suo posto sul palco. E così, decise di inventarsene uno e cominciò a ballare. 

Il pubblico che durante il pomeriggio era accorso per applaudire Canino e la sua “Brutta”, che quell’anno vinse il Cantagiro nuove proposte, andò in delirio appena Repetto si scatenò

Il pop, la provincia, il successo

Sul palco del Cantagiro, in un pomeriggio assolato in riva alla laguna, gli 883 decisero di stravolgere il programma della loro esibizione. Lasciarono da parte “Hanno ucciso l’uomo ragno”, che era già diventata la canzone del momento e aveva raggiunto il primo posto delle classifiche di mezzo mondo e cantarono “Non me la menare”, il primo singolo del duo. Su quelle note, Repetto cominciò a ballare, costringendo i registi della trasmissione a seguirlo con le telecamere che fino a quel momento erano rimaste fisse sul palco. 

Repetto e Pezzali, amici più che colleghi, da studenti del liceo scientifico Copernico di Pavia si trovarono così in una vita che fino ad allora non si erano nemmeno sognati. Quella delle fans scatenate che chiedevano loro autografi, quella dei concerti da decine di migliaia di persone, quella delle rinunce di pezzi di vita che profumavano ancora di provincia e di normalità. Un successo che, a detta degli autori della serie di Sky e dello stesso Max Pezzali, è cominciato proprio quel giorno a Orbetello

 

Autore

  • Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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