6.200 km in bici per aiutare i bambini dell'ospedale | MaremmaOggi Skip to content

6.200 km in bici per aiutare i bambini dell’ospedale

Paolo è partito da Grosseto ed è già arrivato a Capo Nord: con la sua due ruote, l’ex militare dell’Aeronautica, sta raccogliendo fondi da devolvere ad Abio
Paolo Tontoranelli con i volontari Abio

GROSSETO. Un viaggio da Grosseto alle Isole Lofoten: 6200 kilometri di salite, discese, montagne, colline e tempeste. Questa è l’impresa che Paolo Tontoranelli, militare in pensione, sta affrontando in sella alla sua bicicletta, che fra tenda, attrezzatura e cibo pesa ben 48 kg.

Lo spinge la voglia di superare se stesso, di alzare sempre di più l’asticella, oltre alla voglia di aiutare il prossimo. È stato questo a dare un significato più profondo al suo viaggio: aiutare i bambini con l’associazione Abio. Il motto che lo guida è “se donano un euro a kilometro vedi come pedalo” e così pedalata dopo pedalata è arrivato fino a Capo Nord, sulla punta nord dell’isola di Magerøya, nella parte più settentrionale della Norvegia. In circa 40 giorni, ha percorso 5000 km.

 

Le donazioni

Il neopensionato ha scelto questo viaggio per poter sfidare se stesso, per vedere se riusciva ad arrivare in “capo al mondo”. E c’è riuscito, pedalando fino al punto più estremo della Norvegia in sella alla sua bicicletta. Ce l’ha fatta grazie alla sua preparazione atletica, alla voglia di aiutare il prossimo, ma anche nella sua necessità di trovare la libertà.

«Ho sempre avuto voglia di fare questo viaggio e grazie alla pensione ho avuto il tempo libero per affrontarlo – dice Tontoranelli – e parlandone con i miei cari ho capito che volevo dargli qualcosa in più. Quindi ho parlato con Stefania Guarrera, la presidente di Abio Grosseto, e quando mi ha detto che era possibile fare una raccolta fondi con il mio viaggio, mi sono emozionato. Questo scopo mi ha dato ancora più carica».

«Ho molti amici in Abio e amo i bambini, quindi mi è sembrato il modo giusto per dare un senso a più profondo a questo viaggio – continua il ciclista – Le donazioni saranno usate per acquistare i giocattoli ai bambini ricoverati, per i corsi di formazione dei volontari Abio e anche per dare un sostegno morale ai genitori dei piccoli».

Paolo Tontoranelli con i volontari Abio

Per chiunque voglia sostenere l’impresa di Paolo può donare su questo sito: link

Sulla due ruote anche con la tempesta

Il viaggio dell’ex militare non lo ha reso malinconico e non sente neanche la mancanza di casa. «Anche se sono lontano con il telefono riesco a raggiungere la mia famiglia e tutti i miei amici – continua l’uomo – che mi stanno sostenendo in questa impresa. Ho già superato i 5000 km e sono in netto anticipo per l’arrivo, avevo previsto di fare 100 km al giorno e invece ne faccio dai 110 ai 130».

«È molto duro questo viaggio perché ho superato montagne e colline con la bicicletta, con l’aggiunta di 48 kg fra tutto il materiale, come per esempio la tenda e il cibo. Inoltre non mi fermo mai – continua Paolo – neanche con la tempesta e neanche se il territorio è molto aspro, ma mi dà un senso di libertà. E l’ho raggiunta, infatti pedalo senza pensieri pesanti, mi sento lontano da tutte le problematiche, sono sereno».

Il blog di Paolo

Il pensionato è indipendente nel suo viaggio: si è portato tutto ciò che gli serve per dormire, per mangiare e per aggiornare il suo diario online. Solo con la pioggia si ferma in qualche alloggio dove si è dovuto adattare alle abitudini di altri Paesi. Infatti scrive nel suo blog personale: «Arrivo al camping e dopo pochi minuti arriva Ilkka che mi mostra tutto e mi spiega come fare la doccia. Praticamente ho pescato con una pompa l’acqua dal fiume, l’ho scaldata e messa in due secchi con una paiolone con il quale me la versavo addosso».

Paolo ha anche corso alcuni rischi. Infatti nel suo resoconto giornaliero scrive: «Stavamo sfuggendo ad un temporale, il cielo era grigio e minaccioso. Ero pochi metri davanti a Rob, un mio amico, e mi sono fermato ad un incrocio per aspettarlo. Dopo una manciata di secondi un fulmine ha abbattuto un albero a pochissimi metri davanti a noi, proprio sulla strada che avremmo dovuto percorrere. Un boato enorme, che poi ha lasciato il posto al fumo, lo scricchiolio del legno spezzato e al rumore delle fronde che cascano».

Autore

  • Marina Caserta

    Collaboratrice di MaremmaOggi. Amo le bollicine, rigorosamente in metodo classico; il gin e credo che ogni verità meriti di essere raccontata. Non bevo prosecco e non mi piacciono né i prepotenti né le ingiustizie. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

    Visualizza tutti gli articoli

Riproduzione riservata ©

Condividi su

Articoli correlati

Reset password

Inserisci il tuo indirizzo email e ti invieremo un link per cambiare la tua password.

Powered by Estatik