CASTIGLIONE DELLA PESCAIA. Se non bastasse il caso scoppiato tra l’agente della polizia municipale e l’avvocato di qualche giorno fa, con tanto di litigata feroce e querele, a Castiglione della Pescaia spunta un altro episodio, sempre con protagonista l’agente e un giovane automobilista.
A raccontare la storia la famiglia di Niccolò Nocciolini, che due anni fa, fresco patentato da appena un mese, è rimasto coinvolto in una vicenda che ha fatto arrabbiare tutti, portata di fronte al Giudice di pace e che ancora a distanza di ben due anni non ha avuto una conclusione.
Si ferma sullo stallo vietato e resta in auto
Niccolò festeggia l’arrivo della patente di guida, a metà settembre, insieme alla famiglia, compresa la nonna Fiorella Onofri di 76 anni, che sarà anche lei coinvolta in questa storia. Il 16 ottobre, sempre del 2022, Niccolò Nocciolini si ferma con l’auto intestata alla nonna, in uno stallo riservato ai disabili in via Roma (la congiunzione fra piazza Orsini e appunto l’inizio del lungomare), rimanendo all’interno dell’auto. Secondo il codice della strada non sarebbe sanzionabile, perché è una semplice fermata.
In quel momento passa l’agente che si è meritato il soprannome di “sceriffo”, che da piazza Orsini vede l’auto di Niccolò e va a chiedere i documenti al giovane: e in modo forse “sarcastico”, gli comunica la contravvenzione e la perdita di ben 8 punti sulla patente, perché appunto neopatentato, contestandogli l’infrazione di sosta su uno stallo a lui non consentito.
Niccolò irritato e intimorito, non sapendo cosa fare, esce dal parcheggio e torna indietro, facendo praticamente un’inversione di marcia in senso vietato (verso piazza Orsini e non proseguendo verso via Roma, fuori dal lungomare), di ben di 4 metri e 40 centimetri, per andare all’incrocio su via Vittorio Veneto (la strada principale di Castiglione).
La manovra fa arrabbiare l’agente
La manovra la fa appunto sgommando. Niccolò era insieme a tre amici, ed esce comunque regolarmente da piazza Orsini, dopo aver fatto un tratto di strada di circa 11 metri.
Il vigile urbano però a questo punto non accetta la “sgommata” del giovane neopatentato, e palesemente cambia la multa inserendo il “senso vietato esistente” e gli appioppa il “contromano”, che è molto più grave.
Ma non è finita. Sul verbale scrive anche che: «L’automobile usciva volontariamente contromano mettendo a repentaglio l’incolumità dei pedoni, circa 20» – e aggiunge un altro articolo facendo aumentare la sanzione. I comma elencati, secondo la famiglia, sarebbero però sbagliati, perché questa ipotesi potrebbe essere interpretativa.
Il cartello di senso unico da quella posizione non è ben visibile se nel posteggio c’è un mezzo pesante, e il Comune tempo dopo, corre subito ai ripari e toglie quel parcheggio e ne fa due per le moto.
La notifica sbagliata
La situazione degenera al momento della notifica della contravvenzione. La lettera arriva dopo alcuni giorni, ma solo all’obbligato in solido, ovvero alla nonna Fiorella Onofri, intestataria dell’automobile (il babbo e la mamma di Niccolò non sapevano ancora niente). La donna era già molto affranta e agitata per la perdita di quegli 8 punti della patente del nipote. Per un semplice divieto di fermata, diventato per l’agente della polizia municipale di sosta, e per la quale peraltro fu pagata subito la multa.
Il problema è che ci sono da sanare a questo punto altri 36 punti, tolti per le infrazioni fatte in quegli 11 metri. Nel verbale infatti c’è scritto: «La violazione comporta 18 punti persi sulla patente raddoppiati qualora il responsabile risulti titolare della patente da meno di 3 anni».
Secondo la famiglia, e per chi segue la vicenda, c’è stata confusione: magari – dicono – volevano intendere 9+9, e potrebbe esserci stato dunque un aggravio sbagliato di decurtazione dei punti. 8 punti per l’infrazione del divieto di “sosta-fermata”, più i 36 per la sgommata e il transito contromano, che porterebbero a 44 punti da togliere sulla patente.
Al massimo però potevano essere 15 punti da decurtare, perché di più non è consentito in un’unica infrazione.
Insomma un bel pasticcio, e da qui il ricorso al Giudice di pace che va avanti da due anni.
L’amarezza dei genitori di Niccolò
I genitori di Niccolò Nocciolini si chiedono del perché di tanto accanimento, e soprattutto dei tanti errori nell’episodio che ha visto protagonista il figlio e messo in difficoltà tutta la propria famiglia.
Soprattutto l’anziana nonna, che aveva appena festeggiato la patente del nipote.
Autore
-
Giornalista di MaremmaOggi. Ho iniziato a scrivere a 17 anni in un quotidiano. E da allora non mi sono mai fermato, collaborando con molte testate: sport, cronaca, politica, l’importante è esagerare! Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
Visualizza tutti gli articoli