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10 scuole a rischio chiusura in Maremma

Russo (Flc-Cgil): «Il calo demografico e l’aumento della media di iscritti già dal 2024, porteranno alla graduale scomparsa di molti istituti nelle aree interne. A rischio posti di lavoro»
Cristoforo Russo
Cristoforo Russo

GROSSETO. C’è allarme e preoccupazione per il futuro dell’istruzione pubblica in Maremma. E ancora una volta ad alzare la polvere è la Federazione lavoratori della conoscenza (Flc) della Cgil, che, dati alla mano, presenta un quadro a tinte fosche per le attuali 32 direzioni scolastiche del territorio.

Certamente non quelle delle città e dei centri abitati più popolosi, ma nelle aree interne, montane e collinari, dove la presenza di una scuola è un vero e proprio presidio per la vita sociale di bambini e ragazzi. È soprattutto di queste zone che parla la previsione – basata sui numeri forniti dall’ufficio statistica della Provincia di Grosseto – del segretario della Flc-Cgil, Cristoforo Russo.

A rischio il 20% dei posti di lavoro amministrativi

Tutto parte da due dati: il calo demografico in Maremma e il nuovo dimensionamento scolastico previsto dal ministro Valditara nella Legge di bilancio. Ovvero l‘aumento della media degli iscritti per istituto, su base regionale, dagli attuali 600 a 900-1.000 a partire dal prossimo anno scolastico. Che significa accorpamento delle direzioni con conseguente perdita di posti di lavoro, classi pollaio e chiusura di alcuni plessi che fanno parte o di istituti comprensivi o superiori.

«Già così – spiega Russo – si perdono da 3 a 4 istituti, che significa un meno 20% di posti di lavoro per il personale non docente». Più difficile calcolare il numero di cattedre che verrebbero meno, ma è facile immaginare che la percentuale si di poco inferiore. 

Meno male ci sono i migranti

«Guardando il dato demografico, se si escludono le aree industrializzate e le città più grandi, nei centri abitati minori delle aree interne, il numero degli alunni è sostenuto dalle famiglie migranti. E malgrado ciò guardando le fasce di età nei prossimo 10 anni, con il dimensionamento attuale, potrebbero venire meno 10 istituzioni scolastiche», riprende Russo.

«Rivedere il dimensionamento senza tenere conto di queste variabili nel lungo periodo – aggiunge – vuol dire mettere a rischio il sistema di istruzione pubblica. E per lungo periodo si intendono 10 anni. L’andamento demografico attuale, a confronto con le previsioni fino al 2032, rende bene l’idea. I ragazzini che oggi hanno tra 10 e 12 anni, dunque tra la prima e la seconda media, sono 5.444. Tra sette anni, quando questi arrivano al diploma, la nuova fascia della stessa età sarà di poco superiore a 3.500.

L’accorpamento alzando la media regionale da 600 a 900-1.000 iscritti per direzione scolastica, non tiene conto di questi aspetti. Ci auguriamo che vengano previste deroghe in grado di mitigare l’impatto sulla scuola maremmana o sarà un disastro, in termini di posti di lavoro e di servizi», conclude Russo. 


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  • Redattrice di MaremmaOggi. Laurea in Lettere moderne, giornalista dal 1995. Dopo 20 anni di ufficio stampa e altre esperienze nel campo dell’informazione, sono tornata alle "origini" prima sulla carta stampata, poi sulle pagine di MaremmaOggi. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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