MONTE AMIATA. Non riusciva a tenere le mani al loro posto nemmeno durante un periodo di vacanza, dove, su un’isola dell’Oceano Atlantico, aveva tentato di soffocare la sua compagna prendendola per il collo.
Poco prima, si era completamente ubriacato e l’aveva chiamata, senza alcun motivo «sporca putt***a».
Non era stato quello il primo episodio che la ragazza, oggi 32enne, rappresentata dall’avvocato Simone Falconi aveva dovuto subire.
Ce n’erano stati molti altri, avvenuti anche di fronte ai familiari della ragazza, che più di una volta, gli aveva chiesto di smettere di bere. E ogni volta, si scatenava la violenza.
Minacce di morte alla compagna e ai familiari
Schiaffi, calci, parolacce, sputi. Tutto il campionario dei comportamenti dell’uomo violento, il 33enne lo aveva messo in pratica nei loro due anni di convivenza. Fino a minacciare non solo la giovane, ma anche la sua amica e sua sorella che erano presenti a una delle innumerevoli liti.
«Non capite un ca***o, ammazzo qualcuno», aveva gridato. Poi aveva spaccato tutte le suppellettili della casa.
Una volta interrotta la relazione, lui era andato a cercarla di nuovo. L’aveva aspettata fuori dal locale nel quale la donna lavora. Lei non voleva parlargli e lui, irritato da questo comportamento, le aveva rovesciato dapprima una birra addosso, poi l’aveva presa a schiaffi e a calci e infine le aveva sputato in faccia.
Sconta la pena seguendo un percorso per uomini violenti
La ragazza, esasperata, lo aveva denunciato. Il 33enne, difeso dall’avvocato Emanuele Adami ha patteggiato un anno e quattro mesi di reclusione. Il giudice Sergio Compagnucci ha disposto la sostituzione della pena con la frequentazione di un percorso di riabilitazione per uomini violenti.
Corso che potrà durare al massimo 16 mesi e che dovrà prevedere minimo due incontri alla settimana.
