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Mutilato da una bomba: «Ricordiamo le 134 vittime grossetane»

Strage di Pasquetta, Mario Falconi è rimasto ferito quando aveva solo 7 anni e oggi lancia un appello contro la guerra. Il 26 aprile proiezione del video commemorativo sulla facciata del palazzo comunale
Mario Falconi

GROSSETO. Mario Falconi è un superstite, un uomo sopravvissuto a una bomba a mano inesplosa, che si è detonata fra le sue piccole mani. Motivo per cui l’uomo ha perso un occhio, una mano ed è rimasto gravemente ferito alla bocca.

Tutto accadde quando aveva 7 anni e, mentre giocava con la sorella, trovò una bomba a mano inesplosa e decise di portarla a casa. Il piccolo Mario non sapeva cosa fosse e ci giocò vicino al fuoco, calore che fece esplodere l’ordigno nelle mani del bambino.

Dal ’50 al ’57 Mario ha vissuto all’istituto don Gnocchi di Salerno per superare le difficoltà dovute alle menomazioni. Poi da ragazzo, a 15 anni, tornò a casa, a Cana, vicino a Roccalbegna. Dopodiché ha lavorato per la prefettura per 42 anni, fino al pensionamento. Mario è il fondatore del Sunia, un sindacato, dove ancora oggi riveste la carica di direttore. È il presidente della sezione provinciale dell’Associazione nazionale vittime civili di guerra ed è anche Cavaliere della Repubblica.

Quest’anno sono ottant’un anni dal bombardamento americano del 1943, all’epoca era il giorno di pasquetta. Per questo Mario ha deciso di portare un saluto alle famiglie delle 134 vittime grossetane delle esplosioni.

Falconi: «La democrazia e la diplomazia risparmiano le vite»

Il bombardamento del ’43 è l’esempio di come la guerra distrugge il mondo. «In quel giorno di festa per le famiglie grossetane tutto cambiò improvvisamente, come purtroppo avviene quando gli uomini si combattono con le armi. 134 nostri concittadini – dice Mario – persero la vita in modo ingiusto e orribile. Traumatizzando un’intera città che improvvisamente, a poco più di un anno dalla liberazione, perse la propria innocenza scoprendo in tempo reale le brutalità della guerra».

«Ricordare quelle persone oggi, nei giorni in cui ancora tanti civili vengono ingiustamente e brutalmente massacrati in Ucraina, a Gaza in Palestina, o in tanti altri teatri delle cosiddette guerre dimenticate – continua – è più che mai un dovere civile al quale adempiere per onorare i morti e testimoniare la nostra vicinanza ai loro familiari».

«Confesso che ogni volta questa commemorazione mi riporta indietro negli anni a rivivere la brutta esperienza che ho fatto nell’infanzia, ma dalla quale ho avuto la fortuna di uscire vivo, diversamente da quanto è successo a quei 134 grossetani – continua – Ancora oggi non riesco a guardare in tv certe immagini, quelle che arrivano dalla martoriata Striscia di Gaza o dalla pianura ucraina».

Ascoltare i sopravvissuti è l’unico modo per ricordare il passato. «Mi auguro che i giovani, più di altri, ma anche coloro che si soffermano su questa giornata di commemorazione della cosiddetta “strage delle giostre” – dice Mario – che fu anticipata dai morti in via Ricasoli e Piazza delle Catene, per arrivare in piazza del mercato sotto le Mura medicee, vogliano ascoltare gli ultimi testimoni, che come me hanno vissuto sulla propria pelle certe tragedie: le conseguenze inevitabili di ogni guerra».

«Solo la pace può eliminare i conflitti. Solo il confronto democratico e la diplomazia sono le armi efficaci e necessarie per risparmiare sacrifici umani e sofferenze indicibili – conclude – Voglio sperare che donne e uomini di buona volontà sappiano leggere gli eventi tragici, che attraversano anche questi tempi bui, e trovare la forza di opporre una pacifica resistenza all’uso delle armi per il futuro».

L’evento a Grosseto

In occasione dell’anniversario della “strage delle giostre”, il 26 aprile, l’amministrazione comunale ha organizzato una serata dedicati al ricordo del bombardamento. In piazza Duomo alle 21 ci saranno le autorità civili, militari e religiose.

Dopo un breve saluto delle istituzioni, alle 21,15 sul palazzo comunale sarà proiettato un video commemorativo del bombardamento del 1943, realizzato dall’istituzione Le Mura del progetto “NextAge, dei racconti e delle storie“, con il contributo del videomaker Luigi Zannetti.

Il cortometraggio unisce immagini d’epoca commoventi alle testimonianze di chi ha vissuto quei brutali momenti.

Dopodiché, sulle scale del Duomo, si terrà uno spettacolo di danza intitolato “Ex voto“, realizzato dalla compagnia Concorda/Francesca Selva. La coreografia, interpretata da Luciano Nuzzolese. Tutto sarà impreziosito dalla voce soprano di Serena Saccardi e dalle composizioni musicali di Marco Alberghini

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