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È morto John Self, il bombardiere nero

È morto John Self il bombardiere nero. Arrivò negli anni settanta, ha fatto innamorare generazioni di grossetani al gioco del baseball
Due immagini di John Self a Grosseto
Due immagini di John Self a Grosseto

GROSSETO. La notizia della morte di John Franklin Self, il “bombardiere nero” a 86 anni nella sua casa di Calgary in Canada, dove viveva da oltre 50 anni, è stata accolta con tristezza fra gli amanti del baseball, specialmente a Grosseto dove quell’omone aveva incantato per le sue prodezze, soprattutto con la mazza nel box di battuta.

Fu subito una superstar

Quando arrivò in Maremma agli inizi degli anni Settanta, Self fu subito visto come una superstar: la sua potenza in battuta era devastante, e la sua fattezza incuteva timore negli avversari. Erano anni in cui il Bbc si affacciava alla massima serie con un manipolo di giovani allenati da Fausto Camusi, che avevano voglia di imparare, e John nella stagione 1972 sembrò illuminare il diamante. Una vera leggenda insomma, capace di trascinare tutti con il suo formidabile swing.

Altre due immagini di John Self
Altre due immagini di John Self

Numeri incredibili

Seppur giocando poche partite, Self è rimasto nell’immaginario collettivo di tutti gli appassionati: media battuta di %452, con 21 fuoricampo su 104 turni nel box, ma con ben 57 basi intenzionali ricevute e un’incredibile media bombardieri di 1.125. Insomma, quando i lanciatori avversari vedevano avvicinarsi il bombardiere nero al box, il braccio e le gambe tremavano, e la cosa più facile era mandarlo in prima base senza il timore di vedersi colpire la pallina oltre la recinzione. Ma nei ricordi di molti rimarranno anche le volte che proprio Self abbia provato a battere lo stesso i lanci intenzionali, e riuscendo in un’occasione a spedire la pallina in fuori campo.

Self gioca nel Bbc per due anni, la prima allo stadio Comunale e la seconda nel nascente stadio Jannella, ma a Grosseto il suo mito non si è mai spento e si è continuato a parlare di lui per decenni, tramandandone le imprese. Una figura certamente determinante per quello che è stato poi il futuro del gioco del baseball in città.

Come detto Self sbarcò in Maremma nell’aprile del 1972 consigliato da Nick Testa, con il presidente dei biancorossi l’avvocato Giulio Morgantini che non si fece scappare l’occasione. Self arrivò dalla squadra di triplo A (per capire la serie B del calcio italiano) dell’organizzazione dei Saint Louis Cardinals, dove aveva firmato un contratto fino al 1959, giocando anche per i Philadelfia Phillies, e il suo esordio a Bologna fu subito incredibile: homerun lunghissimo sul lanciatore Umberto Calzolari.

Giocò anche con il ct azzurro Chet Morgan e il leggendario Hank Aaron, uno dei migliori giocatori del campionato americano. Di Self si ricorda anche che fece una stagione come cantante a Riva del Sole, nel villaggio svedese e incise un disco alla Durium grazie all’avvocato Giulio Ripani.

Autore

  • Enrico Giovannelli

    Giornalista di MaremmaOggi. Ho iniziato a scrivere a 17 anni in un quotidiano. E da allora non mi sono mai fermato, collaborando con molte testate: sport, cronaca, politica, l’importante è esagerare! Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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