Ciao Paolone, alias Paolodance, l'istrione della nord | MaremmaOggi Skip to content

Ciao Paolone, alias Paolodance, l’istrione della nord

Il drammatico racconto dell’amico che ha dato l’allarme: «Ogni venerdì ci trovavamo a casa sua. Non rispondeva al telefono, abbiamo chiamato i vigili del fuoco». Il ricordo commosso degli ultrà del Grosseto
Paolo Malvani (foto biancorossi.it)

GROSSETO. L’enorme fiore biancorosso ha perso l’ulteriore petalo della corolla. Ci ha lasciato Paolo Malvani, alias Paolone, alias Paolodance, alias tutto. Si è addormentato per sempre nel letto della sua casa. Da solo.
Perché la morte non si è resa partecipe di come era Paolo, cioè l’antitesi della solitudine. Istrionico, simpatico, ironico, sorridente, mimo, galvanizzante, estroso. Biancorosso dalla testa ai piedi. Dolce.

Il terribile incidente prima della gara

Questo era Paolone con i suoi capelli lunghi, gli occhiali da sole, le magliette fantasiose, gli occhi che brillano, le battute mai banali, graffianti al punto da far riflettere. Sempre sincero.

Se la falce ha cancellato tutto questo, anche l’esistenza di Paolo ha avuto periodi neri a cui ha reagito mostrando il petto.
Nel gennaio del 2007 il Grifone era in trasferta a Pavia, gli amici lo aspettavano al solito posto. La partenza era fissata per le 7, Paolo era in ritardo. Tutti pensarono che li avrebbe raggiunti là. Invece Paolone era uscito fuori strada tornando da Firenze. Fu ritrovato casualmente e salvato.

Il recupero fu lunghissimo, delicato. Paolodance si rimise in piedi aiutato dal bastone e da quella molla interiore che non lo abbandonò pur dovendo cambiare molto nella sua esistenza. Dieci anni fa scavalcò anche un infarto riprendendo a gridare forza Grosseto.

I venerdì con gli amici di sempre

Gli amici veri non lo hanno abbandonato, come Tommaso: «Ogni venerdì ci riunivamo a casa sua per una birra, due chiacchiere, due risate. Venerdì scorso (19 aprile) non ci sono andato – racconta – gli ho mandato un messaggio a cui non ha risposto. Sabato (20 aprile) l’ho chiamato al cellulare, non ha risposto. Con un amico abbiamo bussato alla porta, non ha risposto. A quel punto ci siamo rivolti ai vigili del fuoco, che hanno aperto la porta. Paolo era deceduto».

Con lui scompare il simbolo del movimento ultras biancorosso, una figura di spicco della curva nord.

Il ricordo degli ultrà

La città è stata attraversata da un lungo brivido, un fiume di lacrime e ricordi, come questo che Roberto Malagnino ha affidato a Facebook: «Negli anni grossetani, abbiamo scritto la storia e te ne eri uno dei principali partecipi…dal 1981 con gli Eagles hai lasciato un’impronta indelebile e indiscutibile, sei stato uno di quelli che il movimento ultras ricorderà per sempre, sei stato te, per sempre… Grosseto perde un gran pezzo di storia ultras…ciao Paolone, sarai sempre nel mio cuore di ragazzino che si avvicinava a voi più grandi…ti voglio bene, ora e per sempre…».

Un minuto di silenzio sul diamante per ricordare Paolone: lo ha deciso la squadra dei Boars, che domenica 21 aprile incontra gli avversari del Livorno 1948, per la gara del campionato di serie C. 

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