Case Brancazzi, il giallo della lettera: «Presi in giro dal Comune» | MaremmaOggi Skip to content

Case Brancazzi, il giallo della lettera: «Presi in giro dal Comune»

Il comitato attacca l’amministrazione e l’Anas e annuncia proteste: «Ancora nessun intervento per la messa in sicurezza della strada»
Il varco dell'Aurelia per Case Brancazzi, ora chiuso
Lo svincolo di Case Brancazzi

ORBETELLO. Torna alla carica, l’associazione Casa Brancazzi e lo fa dopo aver scoperto che, nonostante l’amministrazione comunale di Orbetello abbia ricevuto risposta dall’Aeronautica, né il Comune e nemmeno l’Anas hanno messo mano al progetto di sistemazione della viabilità nella zona. 

Lettera che è arrivata al Comune lo scorso febbraio, ma della quale, nonostante l’impegno preso in prefettura durante l’incontro tra tutte le parti, non sarebbe stata fatta parola con il comitato.

Progetto diverso da quello concordato

Il progetto di sistemazione della zona, con la messa in sicurezza del tratto di Aurelia davanti al quartiere e il collegamento con una nuova strada (attesa da circa 40 anni) al paese e ai servizi essenziali tramite collegamento auto, ciclo, pedonale, sarebbe poi stato cambiato dal Comune.

«Da quello che abbiamo saputo – dicono all’associazione – il doppio senso di marcia previsto nel progetto originale, non si farà». 

Il Comune di Orbetello, ha trasmesso all’Aeronautica il progetto preliminare lo scorso 6 febbraio. «Quando abbiamo saputo che era stato modificato – dicono dall’associazione – abbiamo deciso di non intervenire per non rallentare l’iter di approvazione». Ma questa accortezza, non sarebbe bastata. 

Messa in sicurezza dell’Aurelia

«A metà febbraio siamo stati ricevuti dal sindaco Andrea Casamenti che ci ha informato che ancora non aveva avuto risposta dall’Aeronautica e che comunque il progetto con il doppio senso era subordinato alle possibilità finanziaria del Comune e che se gli oneri fossero stati superiori,  l’amministrazione non avrebbe potuto provvedere, in quanto nessuno (riferito ad Anas) si era messo a disposizione per risolvere la criticità».

Anas però, durante l’incontro in prefettura, aveva rassicurato i membri dell’associazione che avrebbe contribuito, in virtù della necessità di mettere in sicurezza l’intero tratto dell’Aurelia che va da Patanella al ponte sul fiume Albegna. «La nostra associazione, ha quindi chiesto al sindaco di organizzare un incontro con Anas – dicono – Incontro che c’è stato ma che ci ha lasciati perplessi, perché l’amministrazione ha continuato a parlare di versione di strada a un senso, differentemente da quanto concordato dinanzi alla prefetta». 

Il giallo della lettera dell’Aeronautica

«Abbiamo chiesto al Comune e ad Anas – dicono all’associazione Case Brancazzi – di provvedere intanto a mettere in sicurezza lo svincolo all’altezza della Rosa del Venti, dove i rischi di incidente e la pericolosità delle persone è diventata insostenibile oltre a sollecitare una risposta da parte dell’Areonautica Militare». Risposta che sarebbe arrivata al Comune lo scorso 13 febbraio. 

«Cosa ci fosse scritto non ci è dato sapere – dicono – nessuno ci ha informato. Il sindaco ci ha detto di non averla mai ricevuta. Questo dimostra ancora una volta come questa amministrazione sia come minimo reticente, per non dire che ci prenda in giro». 

Pronti a protestare

L’associazione è pronta a mettere in atto proteste eclatanti. «Non possiamo sapere quali scopi ci siano dietro a questo modus operandi – dicono ancora – A questo punto è chiaro come il Comune sia da ritenersi inadempiente, così come inadempiente è Anas. Di cosa stiano facendo entrambi, non ne siamo a conoscenza. Sappiamo bene, invece, quello che non stanno facendo, non rispettando alcuno degli impegni presi davanti alla prefetta Paola Berardino»
«La trasparenza di Comune e Anas è solo un’illusione, i nostri bisogni e le nostre preoccupazioni vengono costantemente ignorati – aggiungono – La nostra rabbia è giustificata e siamo pronti a proteste eclatanti, finché non vedremo azioni concrete e responsabili da parte delle autorità. Noi siamo stufi, ma sia chiaro non demorderemo. Pronti a far valere le nostre istanze e quelle dell’intera comunità di Casa Brancazzi».

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