Grimilde, la moto che strega come la regina delle favole

Grimilde, la moto creata da Dotto Creations

PUNTA ALA. È nera e lucente come il manto di un cavallo, slanciata e leggera come una rondine, potente come un tuono. Solo a guardarla viene voglia di salirci sopra e schizzare via sull’asfalto. Incute quasi timore, Grimilde, la moto avveniristica nata dalla mente – e dalla matita – del grossetano Francesco Iannuzzi, transportation designer per Italdesign e Pinifarina, allievo di Giorgetto Giugiaro, e dell’amico e collega milanese Gianluca Bartolini.

Da alcuni giorni fa bella mostra di sé alla Galleria Orler e ristorante Art, al centro commerciale Il Gualdo di Punta Ala, in mezzo a opere d’arte, perché è essa stessa un’opera d’arte, che una rediviva Peggy Guggenheim non avrebbe esitato a mettere in salotto.

Dotto Creations, quando la fantasia trasforma la materia 

MaremmaOggi ha raccontato la storia di Francesco e Gianluca proprio un anno fa, quando con la loro startup Dotto Creations (non poteva che chiamarsi come l’intelligente e fantasioso capo dei Sette Nani) con sede a Torino, crearono il prototipo Biancaneve, la sorella maggiore di Grimilde, il modello ispirato nel nome alla celebre favola dei fratelli Grimm, che raccoglie concettualmente tutte le future creazioni della stessa linea.

Ma rispetto alla leggiadra e bianca principessa su due ruote, la nera regina (che di cattivo ha solo il nome) è stata realizzata su richiesta di un investitore che l’ha commissionata a Francesco e Gianluca. Un pezzo esclusivo, con caratteristiche uniche, uguale al prototipo, tranne per il colore, destinato non alla strada, ma a mostrarsi in tutta la sua leggera e potente bellezza nella casa del committente.

Altre 18 moto della stessa serie

Biancaneve, dunque, è la prima della serie, il modello base, Grimilde la seconda, cui ne seguiranno altre 18. «Fin dall’origine del nostro progetto – spiega Francesco Iannuzzi – abbiamo immaginato una serie limitata di 20 moto, uguali nel modello, ma tutte diverse nei colori, negli accessori, nei materiali, secondo i desiderata del cliente. E il nome verrà di conseguenza, ma pur sempre legato alla favola di Biancaneve. Anche se è difficile immaginare uno di questi modelli che si chiama Pisolo o Brontolo. Meglio Veleno o Mela», scherza Francesco, ma sarà comunque il cliente a scegliere come chiamare la sua mot.

Intanto Grimilde resta, almeno per tutto il mese di agosto, alla Galleria Orler di Punta Ala, scelta in omaggio alle origini maremmane di Francesco e alla sua storia personale, profondamente legata alla terra in cui è nato. Da lì poi andrà in atre prestigiose location non solo in Italia. 

Finita la serie delle 20 moto Francesco e Gianluca hanno già in testa altri progetti, anche perché hanno avviato importanti collaborazioni in Italia e all’estero.

Ianuzzi con Grimilde
Ianuzzi con Grimilde

La collaborazione con il campione del Moto GP

Biancaneve, infatti, si trova ora in Inghilterra dove è allo studio la trasformazione del meccanismo di apertura della sella, da ottimizzare e realizzare con parti prodotte con una stampante 3D. 

Ma la novità più recente per i creativi di Dotto Creations è la collaborazione con Danilo Petrucci, ex campione del Moto GP, che ha appena debuttato nel campionato mondiale Superbike, dopo aver anche partecipato alla Parigi-Dakar.

Il prototipo sul set del film Sentinel

E per chi volesse vedere Biancaneve in azione, la moto è stata scelta per il film Sentinel, una produzione americana di prossima uscita sulle piattaforme on-demand, per la regia di Stefano Milla, con Ellie Patrikios e Jason R. Moore. Nelle scene in cui la protagonista Robin guida la moto, al posto di Patrikios, ha fatto da controfigura lo stesso Francesco Iannuzzi.

 

 

“Un anno dopo”, Cinigiano ricorda l’incendio

Un'immagine dell'incendio e Romina sani che apre il consiglio comunale

CINIGIANO. “Un anno dopo” è il titolo della giornata che oggi, 27 luglio, ricorda il drammatico incendio del 24 luglio 2022, che ha distrutto 800 ettari di territorio ed è arrivato a lambire le case di Cinigiano. Un’iniziativa fortemente voluta dalla sindaca Romina Sani, che è iniziata con la seduta del consiglio comunale aperto, cui seguirà questa sera un momento dedicato al paese e alla sua gente, a partire dalle 21, in piazza Capitano Bruchi. 

Sarà questo il momento del raccoglimento, della musica che il maestro Giovanni Lanzini ha composto e dedicato al proprio paese d’origine. Ma anche della gioia che accompagna la voglia di ricominciare, con la lettura dei temi svolti dai bambini delle scuole di Cinigiano sull’incendio e l’inaugurazione di un monumento in ferro del tutto particolare, realizzato dalle contrade: una tartaruga ispirata a quella scampata alle fiamme e fotografata mesi dopo con il carapace annerito, ma ancora viva. Scelta per rappresentare la forza e la resistenza, che a passi lenti ma decisi ha accompagnato Cinigiano e le sue colline verso la rinascita. 

Mentina è il nome che le hanno dato i bambini e i ragazzi delle scuole. Da oggi, è il simbolo di quanto è accaduto e di come si debba non dimenticarlo perché non si ripeta. Un monumento e anche un logo studiato dall’agenzia grossetana Internetfly nell’ambito di un progetto di marketing territoriale realizzato per il Comune.

Quei giorni resteranno impressi negli annali della storia locale e nella memoria di quanti hanno vissuto il dramma del rogo. E che proprio per questo dovevano essere celebrati.

L’emozione della sindaca Romina Sani

Romina Sani lo aveva detto proprio in un’intervista a MaremmaOggi appena passata l’emergenza, che a mente fredda avrebbe tirato le somme di quei giorni e così è stato. In una sala consiliare gremita, ha snocciolato date, dati e ringraziamenti, tanti, con la voce che in qualche passaggio tradiva, nel tremito, l’emozione. Soprattutto quando ha ricordato le tappe dell’incendio.

Davanti a lei, oltre agli amministratori, le autorità civili e militari, la prefetta Paola Berardino, il presidente della Provincia, Francesco Limatola, le amministrazioni limitrofe e quelle che hanno dato una mano, il volontariato, i dipendenti del Comune, c’erano anche tanti cittadini.

Prima di aprire i lavori, è stato proiettato un filmato che ha ripercorso le tappe dell’incendio, lanciando con le immagini anche un messaggio di speranza e di rinascita, perché, come ha ricordato il comandante provinciale dei vigili del fuoco di Grosseto, Pietro Vincenzo Raschillà, la vita è più forte di tutto e la natura ha la forza per riprendersi i propri spazi.

“Questo consiglio è l’occasione – ha detto Sani – non solo per ricordare i drammatici eventi dello scorso anno, che hanno tenuto in scacco per tre giorni il paese e il suo territorio, ma anche per ringraziare e celebrare tutti coloro che hanno partecipato alle operazioni di spegnimento, hanno dato una mano, non si sono tirati indietro. L’impegno di vigili del fuoco, volontari antincendio, tutte le forze dell’ordine intervenute, è andato ben oltre quello di loro competenza, instaurando con il paese un rapporto umano e di vicinanza indelebile.

Ringrazio i volontari delle associazioni regionali e locali, della VAB e della Racchetta, tutti i dipendenti del Comune, i cittadini che hanno messo a disposizione quello che avevano per supportare chi lottava contro le fiamme e chi doveva lasciare le proprie case. Fino a Coop e Conad, che hanno rifornito il centro logistica di acqua. Nessuno si è tirato indietro», ha aggiunto.

Sani: «Servono gli invasi e più sostegno all’agricoltura»

«Questo terribile esperienza mi accompagnerà a lungo. Difficile dimenticare quello che ho visto, con le fiamme alle porte del paese e il terrore di non riuscire a fermarle, la responsabilità anche morale per i miei concittadini. Oggi è il momento della riflessione a mente fredda sulla necessità di rivedere alcuni aspetti, come la carenza di invasi idrici, e di supportare meglio le attività agricole. L’incendio ha dimostrato che là dove le campagne sono abbandonate, ha trovato spazio per espandersi e rafforzarsi, mentre dove sono presidiate dalla presenza dell’uomo è stato più facile fermarlo. Ma occorre fare ancora più prevenzione, più informazione e sensibilizzazione».

24-28 luglio 2022, le tappe dell’incendio

In quella torrida domenica 24 luglio 2022, la prima chiamata di una lunga serie che segnala l’incendio è arrivata alle 13.13. Poi: 

  • Alle 13.29 la comunicazione da parte della Regione Toscana di “apertura incendio di tipo boschivo in località Crocino”
  • Alle 14.45 la comunicazione della prefettura: “Incendio in evoluzione. Presenti 2 elicotteri, oltre squadre dei vigili del fuoco a presidio dei poderi e mezzi antincendio nella zone boschive”
  • alle 16 le fiamme minacciavano il paese. Da lì l’invito alla popolazione di allontanarsi dal paese e dirigersi a Borgo Santa Rita, dove avrebbero ricevuto l’assistenza necessaria
  • alle 18.30 l’arrivo del primo canadair, seguito poco dopo dal secondo.

L’incendio è stato dichiarato spento il 28 luglio, ma le operazioni di sorveglianza si sono concluse il 7 agosto, poi sono iniziate quelle di ripristino.

I numeri 

Prima di passare alla consegna delle onoreficenze c’è stato il momento dei numeri, ripresi anche da Umberto Fralassi, funzionario regionale in ambito forestale e della prevenzione incendi:

  • 775 ettari andati a fuoco, di cui 230 di bosco, danni per milioni di euro ancora da quantificare esattamente
  • 35 famiglie evacuate
  • 1 casa completamente distrutta
  • 150 squadre impegnate nelle operazioni
  • 400 persone circa, tra vigili del fuoco (138 sul totale della dotazione di 180 dalla caserma di Grosseto) arrivati dalla Toscana, da Bologna e da Parma, personale della protezione civile, della VAB e della Racchetta, personale della Provincia, dell’Unione dei Comuni, dell’esercito, dell’aeronautica, dei carabinieri e carabinieri forestali, della guardia di finanza
  • 8 elicotteri della flotta regionale e l’elicottero Drago dei vigili del fuoco che hanno effettuato 762 lanci
  • 2 canadair che hanno fatto 19 lanci
  • 10 autobotti, 155 pickup, 31 veicoli di supporto.

La cittadinanza onoraria e la consegna degli attestati

Durante il Consiglio, la sindaca Romina Sani insieme alle altre autorità ha consegnato attestati di merito e altre onoreficenze a cittadini e associazioni. È stata inoltre attribuita la cittadinanza onoraria al corpo nazionale dei vigili del fuoco, con l’attestato consegnato dalla prefetta Paola Berardino a Raschillà, e all’organizzazione antincendi boschivi della Regione Toscana, consegnata dal presidente della Provincia Francesco Limatola a Umberto Fralassi.

Poi le altre onoreficenze:

  • Attestato di benemerenza attribuito dal Consiglio comunale ai vigili del fuoco di Grosseto che per contraccambiare, hanno regalato un casco alla sindaca
  • Attestato di benemerenza alla Misericodia di Cinigiano
  • Attestato di merito alla stazione dei carabinieri di Cinigiano
  • Attestato di merito alla polizia municipale del Comune
  • Attestato di merito all’ufficio tecnico del Comune
  • Menzione speciale a Renato Marchini che, con il suo camion frigo ha contribuito a portare i rifornimenti di frutta e a tenere l’acqua al fresco
  • Menzione speciale ai signori Leonardo Toninelli e alla mamma Fiorella Dogani che hanno messo a disposizione un appartamento a Castiglioncello Bandini per gli abitanti della casa che è andata distrutta nell’incendio.

27.000 euro donate al Comune

Un ringraziamento particolare è andato a tanti cittadini, enti e associazioni che lo scorso anno di sono mobilitate per raccogliere fondi da donare al paese colpito così duramente. 27.000 euro in totale che il Comune ha diviso in tre parti e investito in tre interventi, uno dei quali – la sistemazione del campo sportivo danneggiato dalle fiamme – è stato già fatto. 

La somma rimanente verrà utilizzata per acquistare un nuovo rasaerba e un modulo da 400 litri per stoccare acqua per le emergenze, oltre a riorganizzare, in accordo con AdF, la rete degli idranti.

Le foto “emozionali” di Alessandro Baglioni e il clarinetto di Giovanni Lanzini

Appese al soffitto della sala consiliare oggi c’erano alcune foto, realizzate dal fotografo grossetano Alessandro Baglioni. Sono immagini di alberi bruciati o anneriti dalle fiamme e di una figura femminile, chiaro riferimento alla natura. Oltre ai pannelli nella sala, sono state raccolte in un video che Baglioni ha voluto donare al Comune insieme alle stampe.

«La figura femminile rappresenta la natura ferita, che con il tempo si riappropria degli spazi. Man mano che andavo avanti con il lavoro ha assunto anche il significato della gente, della comunità aggredita, che si dispera, ma sa fare tesoro di quello che le è successo e riparte», ha spiegato Baglioni.

E in conclusione, dopo la lettura della riflessione di un bambino sull’incendio, è stato proiettato un terzo video che commenta la musica di Giovanni Lanzini. Originario di Cinigiano, il maestro ha composto Phoenix, l’Araba Fenice che rinasce dalle proprie ceneri.

Note ora lente e struggenti, ora allegre e briose accompagnano le immagini della pace del “prima”, del terrore del “durante”, della rinascita del “dopo”.

 

 

 

 

 

 

 

Omicidio di Istia, il padre della donna fuori dal carcere

Omicidio di Istia: Benedetta Marzocchi all'uscita del carcere

GROSSETO. Maglietta e pantaloni neri, sguardo verso il basso, capelli semi raccolti sulla nuca. Benedetta Marzocchi, la donna di 50 anni accusata di aver brutalmente ucciso sua madre, Giuseppina De Francesco, ha lasciato il carcere di via Saffi alle 16.45. Lunedì 26 giugno era infatti fissato l’interrogatorio di convalida del fermo, disposto venerdì 23 dal sostituto procuratore Giampaolo Melchionna

Fuori dal carcere, in una giornata di caldo afoso e sole, c’era il suo babbo, il notaio Alessandro Duccio Marzocchi. Si è allontanato lungo via Saffi quando il furgone della penitenziaria è di nuovo partito per portare la donna a Firenze. Forse ha fatto in tempo a vederla un attimo. Non si è avvicinato alla porta dalla quale Benedetta è entrata ed uscita. 

È rimasto in disparte, probabilmente sperando che sua figlia lo vedesse, che lo potesse sentire vicino nonostante le gravi accuse che le sono rivolte. Nonostante sia l’unica persona che al momento dovrà rispondere della morte di sua madre. Nonostante il dolore, enorme, della perdita dell’amata Pinuccia e quello, profondo come l’abisso, della consapevolezza che a toglierle la vita sia stata proprio la loro figlia. 

In silenzio davanti al giudice

La cinquantenne, difesa dall’avvocato Enrico De Martino del foro di Siena, ha scelto di non rispondere alle domande del giudice Marco Mezzaluna. L’udienza di convalida è durata appena 25 minuti. Il tempo di mettere a verbale la scelta della donna, che da venerdì scorso è rinchiusa nel carcere di Sollicciano, a Firenze. 

«Si è avvalsa della facoltà di non rispondere – ha detto l’avvocato De Martino, appena uscito dal carcere – perché la situazione è ancora fluida, delicata». Il giudice Mezzaluna, deciderà entro domani, martedì 27 giugno, se la donna resterà in carcere. 

«Quello che però per noi è importante – aggiunge l’avvocato – è che sia avviato un percorso di assistenza e di supporto che per noi è pregiudiziale, come quello che sta seguendo a Sollicciano». La donna è sotto controllo psichiatrico nel carcere femminile fiorentino, dove è stata trasferita dopo il fermo per omicidio volontario aggravato dal vincolo di parentela. «Non è in regime di detenzione – specifica l’avvocato – ma è seguita dalla psichiatria del carcere». 

Una situazione che non è possibile definire, aggiunge l’avvocato, prima di allontanarsi. «Bisogna fare piccoli passi», conclude. 

Omicidio di Istia: Il padre di Benedetta Marzocchi fuori dalla casa circondariale di Grosseto
Il padre di Benedetta Marzocchi fuori dalla casa circondariale di Grosseto

Il padre di Benedetta fuori dal carcere

Benedetta Marzocchi è arrivata dal carcere di Sollicciano a bordo di un furgone della polizia penitenziaria, nel primo pomeriggio di lunedì. In carcere, prima dell’interrogatorio durato appena 25 minuti, ha incontrato il suo avvocato. 

Era lucida, oggi, la donna accusata di aver ucciso sua madre nella villa di via Circonvallazione a Istia d’Ombrone. Villa che è ancora sotto sequestro. 

Fuori dal carcere c’era invece il babbo della donna, il notaio Alessandro “Duccio” Marzocchi. Non si è avvicinato al portone del carcere ma è rimasto a distanza. Quando Benedetta è uscita per salire sul furgone della penitenziaria, l’anziano padre con il passo malfermo, appoggiato al suo bastone, si è allontanato.

C’era troppo dolore, su quel selciato bollente del primo lunedì d’estate. Troppo, probabilmente, per incrociare lo sguardo perso della donna che soltanto domani conoscerà il suo destino imminente. 

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Affitti per l’estate, occhio alle truffe

GROSSETO. Polizia Postale e Airbnb, portale online di case vacanza ,rinnovano la loro collaborazione per gli utenti che scelgono la prenotazione delle vacanze online

Sempre più persone scelgono di organizzare in totale autonomia le vacanze e questa tendenza ha attirato purtroppo l’attenzione dei malintenzionati, facendo aumentare il rischio di imbattersi in tentativi di truffa.

Per stare più tranquilli, polizia postale e  Airbnb hanno avviato una campagna per aiutare i meno esperti a riconoscere e stare alla larga dai tentativi di raggiro più diffusi, individuando i profili più comuni dei truffatori e i consigli per smascherarli.

Il testimonial della campagna è Marco Camisani Calzolari, che si è messo a disposizione gratuitamente, in quanto collabora già con la polizia sul tema delle truffe online.

Truffe immobiliari in aumento

«Con l’arrivo della stagione estiva, si moltiplicano i tentativi di truffe immobiliari per l’affitto di case vacanza. Spesso, sono tratti in errore anche i giovanissimi, alla ricerca di una soluzione a prezzi competitivi per trascorrere qualche giorno in compagnia degli amici – aggiunge Lorena La Spina, dirigente del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica della Polizia postale per la Toscana – Siamo costantemente impegnati in campagne di informazione, anche in ambito scolastico, per sensibilizzare gli adulti e i ragazzi sui rischi connessi ad uso poco attento delle numerose piattaforme di intermediazione presenti su internet. Alcune di esse, come appunto Airbnb, sono particolarmente sensibili alla tutela degli utenti. Si tratta di sinergie essenziali per migliorare sempre più la sicurezza degli acquisti e delle transazioni in rete. La consapevolezza dei rischi e la capacità di individuare in anticipo possibili tranelli, sono lo strumento più efficace a disposizione di ciascuno di noi. Tra i consigli utili, da non trascurare le richieste di invio del proprio numero telefonico, al fine di spostare la trattativa dal sito. Si tratta di campanelli di allarme che devono attirare la nostra attenzione, perché preludono spesso all’invio di link o indicazioni comunque fraudolente per effettuare i pagamenti».

Il vademecum per non cascarci

Attenzione ai seguenti annunci:

  • Proprietario all’estero: secondo questo schema, il finto proprietario si è appena trasferito all’estero e perciò non può accogliere di persona l’affittuario. La trattativa viene condotta a distanza ed è il preludio di una richiesta di bonifico internazionale. Il malintenzionato, durante la trattativa, comincerà subito a chiedere documenti (che utilizzerà poi per costruire la sua prossima falsa identità), a condividere non meno di 2-3 bozze di contratto, in un crescendo di zelo che culminerà nella necessità di concludere l’affare entro 24 ore. Il tutto seguito da una finta pagina di prenotazione, una finta fattura e… una vera scomparsa dopo aver ricevuto una caparra importante.
  • Il problema informatico: l’host ha creato un annuncio su un sito di seconda mano o immobiliare, ma appena gli vengono chieste ulteriori informazioni, anche tramite l’app ufficiale, propone di continuare la conversazione per posta elettronica o messaggistica. Nelle successive immediate interlocuzioni, invierà una mail nella quale informerà che, per un problema con l’aggiornamento del calendario, l’annuncio non è in quel momento visibile nella ricerca (in realtà lo ha rimosso) e fornirà per comodità il link diretto all’annuncio sul portale, che in realtà non è altro che un sito clone.
  • L’amico: in questo caso l’host ha creato (da poco, troppo poco) un annuncio, sprovvisto di recensioni. La proposta è allettante e si passa alla prenotazione. Il truffatore è amichevole, gentilissimo e lieto che sia stata scelta la sua abitazione e proporrà addirittura un bello sconto. Come? Annullando la prenotazione e passando a trattare privatamente, così da risparmiare entrambi la commissione del portale. Una volta incassato il bonifico, l’amichevole complicità lascerà il posto ad un assordante silenzio: l’”amicone” è già a caccia di un’altra vittima.

I consigli per non farsi ingannare

  1. Occhio a link condivisi via email o da altri siti. Bisogna diffidare da chi propone affitti sui social, su siti di annunci di seconda mano o portali immobiliari e poi chiede di trasferire la trattativa su un altro portale come Airbnb. C’è il rischio, infatti, che venga condiviso un link ad un sito fasullo. Occhio anche alle email con il logo della piattaforma: non è detto che siano autentiche ed è sempre bene non aprire i link allegati, ma accedere al servizio richiesto digitando direttamente la url nella barra degli indirizzi del browser. Infine, le prenotazioni si concludono solamente dal sito o dall’app: se l’email include la richiesta di un bonifico bancario, si tratta di una truffa.
  2. Occhio ai siti-clone. Per prenotare dal telefonino è consigliato usare l’applicazione, scaricandola dallo store ufficiale e non la navigazione internet. Dal computer, bisogna assicurarsi che le pagine consultate non abbiano un indirizzo sospetto, prestando anche attenzione che sia presente l’icona con un piccolo lucchetto accanto all’indirizzo della pagina web, nella barra di ricerca in alto.
  3. Nessuna trattativa fuori dal sito. Se le comunicazioni avvengono via email oppure WhatsApp, qualcosa non torna. Bisogna diffidare da chi propone di lasciare il portale per accordarsi privatamente con la promessa di uno sconto: è il preludio ad una richiesta di bonifico. Inoltre, uscendo dalla piattaforma ufficiale, l’utente non sarà tutelato dalle garanzie che la stessa piattaforma offre. In ogni caso, restando nella chat dell’applicazione, segnalare sempre i comportamenti sospetti al servizio clienti.
  4. Attenzione alla lettura dell’annuncio. Un annuncio ben curato è di solito indice di un host e di una casa altrettanto in ordine. Dovrebbero invece mettere in allarme: un prezzo troppo competitivo per la settimana di Ferragosto, descrizioni particolarmente vaghe, la totale mancanza di recensioni o un profilo utente creato da pochi giorni.
  5. Airbnb non è un’agenzia immobiliare. Bisogna diffidare di chi dice di aver dato incarico al sito per mostrare la casa. Il sito infatti è solamente un portale di intermediazione, equidistante da host e guest. Non esiste “personale Airbnb con le chiavi”, come se si trattasse di agenti immobiliari.
  6. Nessun bonifico per pagare. Se viene proposto di inviare una caparra, non bisogna fidarsi: è contrario ai termini del servizio della piattaforma. I pagamenti devono avvenire esclusivamente attraverso carta di credito sul sito e in nessun altro modo. Airbnb trattiene l’intera somma dalla carta e la inoltra all’host solamente 24 ore dopo l’avvenuto check-in, dando il tempo di arrivare a destinazione e verificare che la casa sia esattamente come pubblicizzata.
  7. Attenzione agli alloggi “esca”. Arrivato a destinazione, viene chiesto all’utente un cambio di sistemazione, ovviamente non all’altezza di quella prenotata, usando come scusa un problema improvviso sorto nell’appartamento originario, che lo ha reso momentaneamente inagibile. La cosa migliore è documentare tutto e contattare subito la piattaforma per avere un rimborso totale.

 

A Principina, salvataggio a 4 zampe – IL VIDEO

PRINCIPINA A MARE. La sorpresa più bella, sabato 24 giugno, sulla spiaggia di Principina a mare, l’hanno ricevuta i tanti bambini che erano sul litorale dove si è svolta questa mattina, l’esercitazione dell’associazione Salvamento Genova, che si è presentata con quattro splendide cagnoline di razza labrador. 

Le quattro labrador del salvamento

Un’iniziativa, organizzata grazie alla collaborazione della guardia costiera, che da tre anni rende più sicuro il tratto di spiaggia libera di Principina a mare, dove le unità cinofile dell’associazione sono presenti con i cani del salvamento il fine settimana. Quel tratto di spiaggia, che va dallo stabilimento Lido Oasi al parco della Maremma non è infatti coperto dal piano collettivo di salvamento. E la presenza dei labrador diventa quindi fondamentale per la sicurezza dei bagnanti. 

Quattro labrador in azione

Sono quattro le labrador che si stanno esercitando sulla spiaggia di Principina a Mare: Alaska, Marea, Rosi e Camilla. E i bambini che sono sulla spiaggia stanno facendo la gara per farsi soccorrere. 

Il comandante della guardia costiera Giuseppe Romiti con uno dei labrador

Ogni sabato e ogni domenica le unità cinofile dell’associazione Salvamento Genova sono sulla spiaggia di Principina, dove quattro volte all’anno vengono organizzate anche le esercitazioni come quella di questa mattina. 

L’ufficio dove si soddisfano le esigenze dei vip

Una veduta del Marina Cala Galera a Porto Ercole

CALA GALERA. La divisa è quella che ricorda gli abiti indossati dai comandanti delle navi. La parete in legno, l’orologio a forma di timone, l’odore di salsedine. Tutto parla di mare nell’ufficio dell’Argentario Yacht Services, sulla marina di Cala Galera. Qui, 19 anni fa, Rosalia Di Perna, un passato ventennale a Napoli, sua città d’origine dove si è occupata di yacht, ha lanciato una sfida tutta personale: far arrivare le grandi imbarcazioni all’Argentario e far conoscere la Maremma a personaggi più o meno famosi. Ma ricchi abbastanza da potersi permettere anche di fare i capricci a bordo delle loro lussuosissime imbarcazioni. 

Ora, a dividere la scrivania e la passione per un lavoro che non conosce la noia, ci sono i due figli di Rosalia, Andrea e Laura Farinaceo e la nuora, Federica Sodano. Tre giovani che insieme a Rosalia tengono la barra dritta in un settore, quello del turismo di lusso, dove oltre alla bravura, bisogna essere dotati di grandissima pazienza. 

Mediterraneo senza segreti per i clienti dell’agenzia marittima

Il 99% dei clienti dell’Argentario Yacht Services arrivano dall’estero. «Americani, soprattutto – racconta Di Perna – ma anche russi e arabi». È un caleidoscopio di ricordi e di aneddoti quelli che la manager del mare snocciola una dietro all’altro quando parla del suo lavoro. Che è prima di tutto quello raccomandataria marittima e broker. 

È infatti lo staff dell’Argentario Yacht Services ad occuparsi di tutti i documenti necessari per permettere agli yacht e alle navi da crociera di spostarsi nel Mediterraneo, fornendo supporto in tutti i porti turistici. Dalla Sardegna all’Argentario, dalla Costa Azzurra alla Grecia: tutto quello che serve per muoversi solcando le onde, viene fornito da Rosalia, da Andrea, da Laura e da Federica che si occupano di rendere le vacanze di chi sceglie di muoversi a bordo dei lussuosi yacht indimenticabili. Ma anche sicure. 

«Forniamo assistenza completa a yacht sia privati che commerciali nell’espletamento di tutte le formalità di arrivo e partenza – spiega Rosalia – comprese le procedure doganali e di immigrazione, imbarco e sbarco di personale di bordo, organizzazione di certificati idoneità medica, richiesta di “uso commerciale” nelle acque italiane, ecc. Il nostro è un lavoro complesso ed altamente specializzato. Noi cerchiamo sempre di farlo al meglio delle nostre possibilità». 

Tour, spese e capricci: 24 ore su 24 per risolvere i problemi

C’è la parte più strettamente tecnica, ad occupare le giornate del personale dell’Argentario yacht services, e c’è invece quella che fa la parte del leone, quando si ha a che fare con vip e celebrities che arrivano all’Argentario da ogni parte del mondo. Tra i clienti di Rosalia Di Perna e del suo staff, si contano personaggi come Bruce Springsteen, Lebron James, Rod Stewart o il conduttore televisivo statunitense Ryan Seacrest, che la scorsa estate aveva chiesto espressamente di mangiare in un ristorante stellato sulla strada tra Siena e Grosseto e che invece, su indicazione di Rosalia, è finito a mangiare una pizza in centro a Grosseto, con sua immensa soddisfazione. 

«Le richieste che ci arrivano sono le più diverse – dice – alcuni, com’è successo con Lebron James, ci chiedono di organizzare per loro visite nelle aziende di vino in forma strettamente privata e riservata, altri invece vogliono gustare la cucina tipica puntando su ristoranti della zona. Chiaramente quando si ha a che fare con personaggi famosi, dobbiamo anche garantire loro qualche standard di sicurezza in più. Insomma, non è semplicissimo portare Bruce Springsteen in trattoria e sperare che nessuno lo riconosca». 

Dall’accoglienza a terra alla spesa a bordo. Dall’organizzazione di trasporti per gli spostamenti alla prenotazione di massaggi, sessioni dall’estetista o dal parrucchiere. Tutti i capricci che possono passare per la testa di chi ha abbondanti soldi da spendere per una vacanza all’insegna del lusso, trova uno staff capace di soddisfarli, 24 ore su 24.

Sul ponte, un tappeto d’erba vera per i bisogni del cagnolino

Se la richiesta di far arrivare a bordo un mazzo di rose colorate è tra quelle più comuni, così come quella di poter degustare un vino o un liquore particolare, diverse sono state quelle che potevano sembrare, a chi non ha esperienza, quasi impossibili da realizzare. Desideri che lo staff dell’Argentario Yacht services è riuscito a esaudire. Come quando fu chiesto di trovare un tappeto di erba vera da sistemare sul ponte di uno yacht per far fare i bisogni al proprio cagnolino o quando al Pellicano, il magnifico resort all’Argentario, è stata prenotata una camera per l’amico a quattro zampe e per la tata che se ne prendeva cura. 

«L’anno scorso avevamo ospite uno degli appartenenti alla famiglia reale del Qatar che – racconta Laura – tre ore prima di arrivare ci ha chiesto di organizzare una partita di calcetto. Dovevamo trovare anche qualche ragazzo che avesse voglia di giocare, non soltanto il campo. A bordo avevano le magliette ufficiali dei mondiali che allora non erano state nemmeno messe in vendita. La famiglia reale le regalò ai ragazzi che avevano partecipato alla sfida». 

Le grandi barche, i grandi yacht, si fermano qui. E il motto di Rosalia, da più di trent’anni, è sempre lo stesso: «Farò del mio meglio per soddisfare le richieste dei clienti».

«L’impossibile – dice – non possiamo farlo. Questo tipo di turismo, è turismo da ricchi che portano ricchezza sul territorio. Ricco non vuol dire fesso: sono persone disposte a spendere, ma al di là delle stranezze, cercano comunque professionalità che noi cerchiamo di garantirla loro. Come quando un arabo, che doveva celebrare una festa islamica, chiese che a bordo fosse portata una capra viva. «Ci siamo organizzati con un allevatore – spiega Rosalia – e abbiamo portato l’animale sullo yacht». 

Una richiesta non più strana di quella di una mamma americana che ha voluto un’estetista per fare la manicure a due bambine di nemmeno 10 anni. O del proprietario di uno yacht che ha voluto che Rosalia gli portasse un chilo di pomodorini ciliegini e due chili di banane all’isola del Giglio, per non scendere a terra. «Alla fine, tra il traghetto e le ore impiegate – dice – le ha pagate 350 euro. Ma è rimasto molto contento».

Una famiglia di imprenditori del mare

Rosalia Di Perna, vent’anni fa, aveva deciso di ammainare le vele. «Avevo lasciato Napoli dove avevo lavorato per vent’anni occupandomi di yacht e imbarcazioni – racconta – e mi ero trasferita a Grosseto. I comandanti delle navi e degli yacht ai quali facevo assistenza allora, mi chiamavano per chiedermi dove lavorassi. Volevano me, volevano che continuassi ad assisterli. Così, 20 anni fa, ho aperto la partita Iva e mi sono rimessa in gioco. Ora con me c’è la seconda generazione della mia famiglia e questo non può fare altro che darmi una grandissima soddisfazione». 

Andrea è un ingegnere gestionale, Laura è laureata in legge, Federica è disegnatrice tecnico industriale che, oltre che del servizio charter, gestisce i social. «Tutti e tre sono praticamente madrelingua inglese – dice – aspetto fondamentale nella nostra professione. Ma soprattutto hanno capito che per fare questo lavoro serve passione, umiltà ma anche fermezza. In un mestiere come questo non puoi assolutamente improvvisarti, perché il mondo sembra grande ma è piccolissimo. E il passaparola tra chi beneficia dei nostri servizi è quello che fa la differenza tra restare a galla e crescere o affondare». 

Scendi dallo yacht e promuovi il territorio

C’è un aspetto nel lavoro dell’Argentario Yacht services che spesso viene sottovalutato ed è quello che riguarda la promozione del territorio. Sugli yacht turistici possono viaggiare 12 persone ospiti e un numero illimitato di membri dell’equipaggio. «Su un’imbarcazione di 96 metri con 6 ospiti a bordo – dice Rosalia – c’erano 32 membri dell’equipaggio. Queste sono tutte persone che scendono a terra e che portano soldi. Quando questi turisti arrivano qui, non restano a bordo: vogliono scoprire le bellezze della Maremma, ci chiedono di organizzare per loro tour, di prenotare per loro il ristorante, di cercare una spiaggia per trascorrere una giornata al mare». 

E proprio su questo fronte, l’Argentario Yacht services fa rete con le imprese del territorio: dal supermercato dove fare la spesa per riempire la cambusa al noleggio di auto per gli spostamenti, dall’organizzazione di visite guidate alla prenotazione di ristoranti. «Anche sulle grandi imbarcazioni ci sono le mode – dice – gli chef qualche volta hanno richieste difficili da soddisfare. Ma grazie alla presenza delle aziende che si trovano in Maremma, difficilmente non riusciamo a trovare quello che ci chiedono». 

Piccoli produttori, supermercati, professionisti del benessere come fisioterapisti chiamati a bordo, insegnanti di padel o di surf, ristoranti. E soprattutto il territorio, che fa letteralmente il giro del mondo su questi grandi yacht, grazie alle foto scattate da chi è a bordo e condivise sui social o dai loro racconti agli amici, una volta scesi a terra. 

     


La PoleFight vola ai mondiali in Finlandia

GROSSETO. Il medagliere della PoleFight si fa sempre più pesante. Al Campionato nazionale di Pole sport Posa 2023 che si è svolto domenica 4 giugno a Bologna. Le fantastiche atlete della PoleFight, che si allenano alla Fight Gym, hanno conquistato in tre l’accesso al Mondiale che si disputerà in Finalndia. 

Sul palo per conquistare il podio

Pochi i dubbi della giuria, dopo le esibizioni delle atlete, accompagnate a Bologna dalla maestra Cecilia Mangiavacchi. Maddalena Milone ha conquistato la medaglia d’oro nella parapole, mentre la titolare della PoleFight, Alessandra Rustici, ha aggiunto al medagliere del gruppo un bell’argento di quelli che pesano.

La bellezza di Sara Rustici, che per pochi centesimi l’ha fatta restare giù dal podio, è stata premiata dalla giuria con l’ammissione diretta ai mondiale attraverso la White card. 
Al Centro sportivo Corticelli a Bologna c’erano tantissime ragazze della PoleFight, partite da Grosseto per tifare le loro amiche. Che ora voleranno in Finlandia per il mondiale. 

L’inchino degli aerei al generale Brentegani

GROSSETO. Hanno sorvolato l’obitorio del Misericordia, inchinandosi alla memoria del loro generale. Gli aerei dell’Aeronautica, decollati dalla base militare, hanno così reso omaggio, domenica 4 giugno, al generale Bruno Brentegani, morto a 71 anni sabato 3 giugno. 

Brentegani era ricoverato in terapia intensiva da giorni: sabato, la notizia della sua morte, è arrivata come un fulmine a ciel sereno in città, dov’era molto conosciuto e amato. Non soltanto come militare – oltre a pilota di tornado, Brentegani è stato anche comandante di Poggio Ballone – ma anche e soprattutto come uomo. 

Gli amici e la stessa Arma aeronautica si sono stretti attorno ai familiari del generale, alla moglie Mariella e ai figli Andrea e Luca nel giorno dell’ultimo saluto, nella cappella del cimitero di Sterpeto.

Brentegani è stato ricordato da tutti come un uomo amorevole, coraggioso, dedito alla famiglia e innamorato del volo, la sua più grande passione. 

«Noi siamo uomini, ma saliamo verso di te…»

Brentegani era amato da tutti, era un uomo distinto, sempre gentile e composto: così lo hanno ricordato gli amici e i colleghi. Era un pezzo importante delle vite di chi era presente al funerale e per questo gli hanno reso omaggio raccontando gli aneddoti di vita che hanno vissuto in sua compagnia. Un collega del settantunenne ha recitato la preghiera degli aviatori.

«Noi siamo uomini, ma saliamo verso di te dimentichi del peso della nostra carne, purificati dei nostri peccati. Fa, nella guerra, della nostra forza la tua forza, o Signore, perché nessun ombra sfiori la nostra terra e fa, quando sia l’ora, dei tuoi cieli la nostra corona. E sii con noi come noi siamo con te, per sempre», così recita la preghiera che ricorda la sfida più dura per chi lasciamo quando ce ne andiamo, cioè la morte di chi ha donato la propria vita alla famiglia, alla patria e agli amici, in questo caso anche al volo e al suo amato sigaro. Il vuoto che rimane nei cuori dei famigliari, amici e colleghi è incolmabile.

La famiglia ringrazia per tutte le belle parole spese e per la presenza numerosa di chi ha fatto parte della sua vita, di chi lo ha visto lavorare, oppure anche di chi ha fatto qualche viaggio su e giù per l’Italia nei fine settimana per portare il figlio a giocare a basket, o ancora di chi ha condiviso con Bruno una stanza per ridere e divertirsi.

 

Migliaia di persone per i fuochi d’artificio – Il Video

CASTIGLIONE DELLA PESCAIA. Com’è ormai una tradizione consolidata, a Castiglione della Pescaia l’inizio dell’estate viene salutato con uno spettacolo pirotecnico: migliaia di persone hanno assistito all’evento direttamente dalla spiaggia, con i fuochi d’artificio sparati dall’imboccatura del porto canale.

Un evento che affascina grandi e piccini, e la riprova è stato il paese letteralmente invaso dai turisti, con tutti parcheggi presi d’assalto e pieni all’inverosimile.

Poco meno di quindici minuti di spettacolo, ma sufficienti per far rallegrare la gente, che ha approfittato per godersi una bella serata spensierata e mangiarsi magari un gelato, un ponte del 2 giugno che ha fatto registrare il tutto esaurito, compresi gli stabilimenti balneari.

Ragazzine violente: pugni al volto in pieno centro

GROSSETO. «Cioè, se dico che ti prendo a schiaffi…»: non finisce nemmeno la frase che parte il primo colpo. Poi un altro e un altro ancora, fino a scaraventarla per terra tenendola per i capelli. Una volta giù, le sale sopra e la colpisce al volto con i pugni.

Scene di una violenza inaudita: protagonista una ragazzina, un’adolescente. Che picchia una coetanea, di fronte a un gruppetto di amici che, anziché intervenire e dividerle, le filma. 

Aggredita in pieno giorno

«Stai a terra, stai a terra», continua a intimarle la ragazzina, mentre la prende per i capelli e la tiene giù, spingendole il volto verso il pavimento. Tutto questo succede in piazza San Francesco, in pieno giorno, mentre altre ragazzine e altri ragazzini riprendono tutto con il cellulare. Nessuna di loro interviene: si sente anche qualche voce maschile. Ma nessuno si mette in mezzo per fermare l’adolescente che continua a picchiare l’altra.

A colpirla con i pugni al volto, rischiando di farle male davvero. Solo un timido invito: «Oh ferme oh – si sente dire – Basta, ferme, basta». Ma dall’inquadratura si capisce che a guardare il pestaggio ci sono sia maschi che femmine. Che potrebbero fermare questa follia. Ma nessuno lo fa. Anzi, gli amici che riprendono la scena, ridacchiano. «Contenta ora? Ne vuoi altre?»: le due protagoniste sono in piedi, quella che ha messo a terra la coetanea le dice: «E allora vai», accompagnando le parole con il gesto della mano. 

Mentre la giovane picchiata si allontana, le amiche incalzano: «Oh, questa continua a fare la sbruffona». «Vediamo se ora hai il coraggio di mandare altre frecciatine. Zitta e vai»: il video finisce così. Con la ragazzina picchiata di spalle che se ne va, passando per il chiasso delle Monache. 

Un minuto e 15 di follia

Impossibile capire quando sia stato ripreso il pestaggio: le ragazzine sono vestite con pantaloncini corti e magliette leggere. Nei giorni scorsi, probabilmente.

Giovedì 1° giugno quelle immagini hanno cominciato a circolare tra i cellulari di diversi adolescenti e sono arrivate anche ad alcuni genitori, allarmati per quei fotogrammi.  

La giovane che picchia l’altra si vede bene in volto ma non sembra far caso ai cellulari degli amici che riprendono tutta l’aggressione. Aggressione che, se non immortalata dalla videocamera dei cellulari, sarebbe comunque stata ripresa dalle telecamere di videosorveglianza del Comune, installate in piazza San Francesco.

Il video dura 1 minuto e 15 secondi ed è arrivato anche alle forze dell’ordine che ora stanno lavorando per ricostruire quello che è accaduto.