ARCIDOSSO. La passione per la pallacanestro e quella per la musica classica, la curiosità per tutto quello che succedeva nel mondo, una cultura profondissima e una bontà d’animo che è da sempre stata riconosciuta da tutti coloro che lo avevano incrociato anche solo per una volta. Arcidosso martedì 1°marzo ha perso uno dei suoi figli migliori. Claudio Cerullo, per un anno e mezzo, ha lottato come un leone contro una terribile malattia. Aveva solo 57 anni, lascia una figlia: la notizia della sua morte ha lasciato tutto il paese amiatino senza parole.
Lacrime per il chimico che amava l’opera
Claudio Cerullo era nato e cresciuto nel comune amiatino, dove aveva studiato al professionale: aveva scelto l’indirizzo chimico-biologico e lavorava come responsabile marketing della Pfizer prima, di Glk e Sanofi Pasteur poi.
Era un grandissimo appassionato di basket e, grazie alla sua altezza, fin da ragazzo si era dato da fare sul parquet, militando nelle squadre di Arcidosso, dalla prima divisione fino all’eccellenza.
La vita di Claudio è stata una vita piena di passioni. «Era un uomo di una cultura immensa – lo ricorda tra le lacrime l’amico fraterno Marco Bargagli – e un grandissimo appassionato di musica classica. Conosceva tutte le opere, ne parlava sempre con grande entusiasmo. Ma soprattutto era una persona squisita, per me era come un fratello».
Un anno e mezzo fa aveva scoperto di essere gravemente malato e aveva cominciato la sua battaglia contro il male. Era in lista per il trapianto.
Insieme al fratello Gennaro, nel 2006 aveva aperto ad Arcidosso il birrificio Amiata e grazie alle sue conoscenze della chimica, aveva creato quei sapori che hanno poi raccontato la sua terra d’origine in tutta Italia.
I funerali di Claudio Claudio si terranno mercoledì 2 marzo alle 15 ad Arcidosso, alla chiesa della Madonna Incoronata.
