GROSSETO. Sarà il maestro Guido Morini a inaugurare il restauro dell’organo della chiesa cittadina di San Francesco. Morini, domenica 12 novembre, si esibirà alle 19, eseguendo musiche di Bach.
L’organo più vecchio della città
L’evento vuole celebrare come si conviene il rinnovato utilizzo dell’organo Mascioni, risalente al 1935. È l’organo più vecchio della città, precedente anche a quello della cattedrale, che risale agli anni ‘60. Come ricordato da frate Lorenzo Gemmi, il progetto per il restauro era partito mesi fa grazie all’interessamento del precedente parroco frate Gabriele Monnanni ed ora è arrivato a conclusione.
L’organo è stato prodotto dalla ditta Mascioni di Cuvio, una delle più prestigiose case organare d’Italia. Dagli intenditori e studiosi è considerato probabilmente il migliore strumento presente in Diocesi. Negli anni ‘70 venne sostituita la consolle da parte della ditta Frescobaldi.
«Per noi frati e per la comunità di San Francesco è una festa – dice il parroco fra’ Lorenzo Gemmi – L’organo in una chiesa non è solo un accessorio, ma un mezzo essenziale per accompagnare la preghiera comunitaria ed il canto. Quello di questa chiesa ha anche una funzione ulteriore: viene spesso utilizzato per concerti di musica sacra, che trovano in San Francesco il contesto ideale per proporre momenti significativi anche per lo spirito. Il suo restauro, pertanto, vuol rappresentare un piccolo dono a tutta la città, a quanti in città fanno musica e a quanti la amano».
«I lavori sono iniziati a fine giugno e sono terminati a fine settembre – conclude Gemmi – l’organo ora ha iniziato a suonare anche nelle lodi delle mattine e anche nelle messe».
Fedeli, 8×1000 e Fondazione Cr Firenze
L’intervento di ristrutturazione è stato delicato e complesso. Come accennato da frate Lorenzo gemmi, è iniziato a giugno con lo smontaggio, i rilievi fotografici e il trasporto della consolle nella sede di lavoro. Quindi ha avuto luogo la pulizia e il restauro del corpo d’organo, della consolle e delle altre componenti, mentre a fine settembre si è proceduto al trasporto in chiesa del materiale, all’intonazione e all’accordatura dello strumento e al suo collaudo.
Ristrutturare l’organo avrebbe richiesto un impegno economico davvero difficoltoso per la parrocchia. In aiuto son intervenuti, accanto alle offerte di tanti fedeli che con generosità hanno contribuito, il sostegno dell’8xmille e il contributo della Fondazione CR Firenze.
Il progetto di restauro è stato portato avanti in stretta collaborazione con l’Ufficio diocesano beni culturali ecclesiastici e l’economato, sotto l’autorizzazione della Soprintendenza per le Province di Siena, Grosseto e Arezzo.
L’intervento è costato complessivamente50mila euro, coperti per 26.344 euro con l’8xmille. La restante parte è stata coperta grazie alle offerte dei grossetani e al contributo di Fondazione CR Firenze.
L’importanza dell’8×1000 nelle opere della Chiesa
«L’8xmille – spiega Franco Crovetti, responsabile del servizio diocesano del Sovvenire – è un meccanismo che si rivela di fondamentale importanza per sostenere la vita della Chiesa che è in Italia. È bene, infatti, ribadire che la Chiesa italiana si mantiene attraverso il sostegno volontario delle persone (le cosiddette erogazioni liberali) e con la destinazione dell’8xmille, appunto, della propria denuncia dei redditi alla Chiesa cattolica»
«Il restauro dell’organo della parrocchia San Francesco è un esempio di come senza l’8xmille sarebbe molto difficile per molte parrocchie far fronte alla cura e al mantenimento di quanto necessario alla vita di culto, all’arte sacra – conclude Crovetti – Questo ci renda consapevoli del valore che ogni firma ha e di quanto ognuno di noi sia responsabile di questo”.
Il sostegno della Fondazione CR Firenze
La Fondazione CR Firenze è molto lieta di aver sostenuto il recupero di uno strumento così prezioso, le parole del consigliere di amministrazione Carlo Vellutini sono chiare. «La Chiesa di San Francesco, oltre che un luogo di culto importante per la città, lo è anche sul piano culturale, grazie ad iniziative preziose ed ai suoi tesori artistici. La nostra attenzione al territorio è massima. Qui uniamo l’emozione di poter sentire risuonare le note dell’organo all’importanza di un investimento rilevante per la cultura cittadina e per la musica sacra, spesso primo passo di grandi artisti»
«Tramite strumenti come questo, infatti, si fa anche scuola per il mondo della musica – conclude Vellutini – Come fondazione Cr Firenze speriamo arrivino sempre più progetti di questa qualità e importanza. Negli ultimi anni devo dire sono aumentati, questa rappresenta senza dubbio un’altra importante tappa per la valorizzazione della Maremma».
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Nato a Grosseto, pare abbia scelto quasi da subito di fare l’astronauta, poi qualcosa deve essere cambiato. Pallino fisso, invece, è sempre rimasto quello della scrittura. In redazione mi hanno offerto una sedia che a volte assomiglia all’Apollo 11. Qui scrivo, e scopro. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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