SCARLINO. Dopo l’improvvisa scomparsa di Silvio Passini, avvenuta lo scorso 23 luglio, riapre la discoteca Tartana. A portare avanti lo storico locale del Puntone, aperto da 57 anni, sono le giovani figlie del noto imprenditore, Vittoria e Carolina, rispettivamente 26 e 22 anni. Il locale ha ripreso la sua attività la domenica di Pasqua, 20 aprile.

«È stata una grande emozione – dice Vittoria – Io e mia sorella abbiamo riaperto da sole, lavoravamo al Tartana già da qualche anno ma era sempre stato babbo a prendere le decisioni importanti. Questa è la prima volta in cui ci mettiamo alla prova. Il Tartana era la grande passione del nostro babbo, lo trattava con un figlio e adesso ci siamo ritrovate noi a prendere in mano tutto. Quello della notte è un mondo, difficile, tosto, ma bellissimo».
Vittoria e Carolina hanno lavorato tutto l’anno per arrivare a questa riapertura. «A livello burocratico – dice – ha sempre seguito tutto babbo insieme alla zia e non sapevamo neanche da dove cominciare. Non abbiamo mai smesso di lavorare e abbiamo sempre pensato a questa riapertura. Dobbiamo però ringraziare tutte le persone che lavorano con noi e che ci hanno supportato».
La serata di domenica ha visto la presenza di Luca Guerrieri, Federico Scavo e Lorenzo Della Volpe. «Proseguiremo come da tradizione – dice Vittoria – Abbiamo voluto mantenere quello che è sempre stato, per questo è stato bello aprire con Luca e Federico che sono due grandi amici che ci hanno supportato durante questi mesi».
La storia del Tartana
Era stato Marcello Passini, padre di Silvio e nonno di Vittoria e Carolina, ad aprire la discoteca nel 1968, durante il boom economico. Un locale divenuto ben presto molto noto per gli artisti che venivano ospitati durante le serate. Negli anni ’60, periodo d’oro per la musica italiana, il Tartana ospitava infatti nomi del calibro di Lucio Dalla, Massimo Ranieri, Ornella Vanoni e Gianni Morandi.

Negli anni il Tartana è poi diventato il protagonista della movida toscana e nel suo cartellone ha ospitato giovani e promettenti talenti della consolle, i big dell’elettronica nazionale e internazionale.
Un aneddoto curioso è legato alla nascita del locale e del suo logo, che ha come simbolo un serpente. A pochi giorni dall’apertura un allestitore trovò infatti un piccolo serpente in giro per il cantiere e per scherzo gli pose un fiocco rosso attorno al collo. Il giorno prima dell’inaugurazione il serpente si presentò nuovamente nel locale, in mezzo a quella che nel frattempo era diventata la sala da ballo. Portava ancora il fiocco rosso. Il serpente col fiocco rosso al collo è quindi stato adottato come logo ed è tutt’ora riportato come immagine storica del locale.