GROSSETO. La situazione dei cattivi odori in città si fa sempre più sentire e le segnalazioni da parte degli abitanti di Grosseto stanno aumentando. La causa sarebbero le aziende che producono biomasse. Lo Stato nel 2017 ha approvato un decreto legislativo per limitare le emissioni di materiali organici inquinanti e la Regione non ha ancora emesso nessuna legge che potrebbe risolvere questa situazione. Creando così un vuoto legislativo che rende difficile l’intervento delle istituzioni.
Questo è solo uno dei tre motivi per cui a gennaio il Movimento 5 stelle di Grosseto presenterà tre atti al consiglio comunale: una mozione per portare nel territorio l’applicazione web Nose, “network for odour sensibility”, che consente ai cittadini di segnalare il cattivo odore. Il secondo è un ordine del giorno dove chiede la calendarizzazione della discussione della proposta di legge regionale sul contenimento di questo fenomeno. Infine, una delibera consiliare all’adeguamento dei regolamenti esistenti anche per la tutela della salute pubblica e ambientale.
«Abbiamo chiesto alla Regione 5 volte se hanno mai quantificato i volumi dei cicli chiusi delle acque delle aziende di biogas e nessuno ci ha mai risposto – dice Roberto Barocci, del comitato Aria pulita – È più di due mesi che aspettiamo e questo dimostra, secondo noi, la poca volontà di andare a fondo di questa situazione».
Gori: «Proveremo ad avviare la discussione»
È difficile convivere con odori molto forti e questo crea molto disagio ai cittadini. «Abbiamo individuato dei modi per poter iniziare a trovare la soluzione del problema – dice Giacomo Gori, capogruppo del Movimento 5 stelle di Grosseto – Crediamo che la Regione e il Comune, dovrebbero rispondere a questo problema, perché sono necessari regolamenti più stringenti».
Una risposta forte che potrebbe arrivare nel 2025 se, attraverso l’ordine del giorno, dedicato alla calendarizzazione della discussione della proposta di legge, la Regione decidesse di aprire il dibattito. «Il vuoto normativo arriva dall’amministrazione regionale, e senza la legge è difficile avere sentenze dei tribunali chiare e delineate – dice Gori – Ci deve essere anche una risposta forte dal Comune, che fino ad adesso non c’è stata».
La situazione può essere riassunta come un circolo vizioso: i cittadini segnalano il cattivo odore, le istituzioni mandano i controlli, la legge non c’è e non possono agire, per poi tornare alle segnalazioni dei cittadini.
«Con Nose i cittadini potrebbero segnalare l’area dove c’è il problema e l’Arpat, una volta superato un livello critico, potrebbe intervenire immediatamente per prelevare i campioni dall’aria e analizzarli – dice Gori – Inoltre, sarebbe un fortissimo deterrente per le aziende perché consentirebbe alle imprese di capire dove sia il problema e risolverlo».
Soddisfatti anche dal comitato Aria pulita
Il comitato più volte è sceso nelle piazze per manifestare il disagio che i cittadini vivono tutti i giorni a causa del cattivo odore. E vedere che una parte dell’amministrazione comunale prova ad agire per risolvere il problema, fa sperare in una risposta più forte e concreta da parte di tutto il Comune e della Regione.
«Per la delibera consiliare sull’adeguamento dei regolamenti per le emissioni gassosi collaboreremo anche con alcuni esperti di diritto amministrativo in modo da poter esaminare al meglio l’impianto normativo che le regola – dice Gori – In modo da poterlo aggiornare. Con queste iniziative vogliamo dare il nostro contributo per far sì che Grosseto si liberi dai cattivi odori».
Il comitato Grosseto aria pulita è soddisfatto dell’interesse dei consiglieri Giacomo Gori e Carlo De Martis. «Auspichiamo che anche gli altri rappresentanti dell’amministrazione si attivino rispondendo agli appelli dei cittadini – dice Matteo Della Negra del comitato – Rinnoviamo l’appello a politici e amministratori locali affinché sostengano ciò che da anni il comitato chiede alla Regione: una valutazione d’impatto ambientale cumulativa sugli 8 impianti a biogas di Grosseto e che riapra le conferenze dei servizi per modificare le prescrizioni date».
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Collaboratrice di MaremmaOggi. Amo le bollicine, rigorosamente in metodo classico; il gin e credo che ogni verità meriti di essere raccontata. Non bevo prosecco e non mi piacciono né i prepotenti né le ingiustizie. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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