GROSSETO. L’amministrazione Vivarelli Colonna, attraverso le sue assessore delegate, Simona Rusconi ed Erika Vanelli (Bilancio e Ambiente), ha espresso voto contrario alla proposta di aumento delle tariffe sui rifiuti proposta in assemblea da Ato.
Una decisione secca e irremovibile che ha acceso un forte dibattito durante la riunione di lunedì 19 febbraio, cui hanno partecipano i Comuni delle province di Arezzo, Siena e Grosseto. Una discussione profonda, a tratti quasi strutturale, che ha portato la presidente dell’assemblea Alessandra Biondi (sindaco di Civitella Paganico) a ritirare la proposta. A fianco del capoluogo maremmano si sono poi schierati anche Siena, Scansano e molti altri municipi delle tre province.
Rusconi e Vanelli: «La faccia con i cittadini ce la mettiamo noi»
«Amministrativamente – spiegano le assessore Rusconi e Vanelli nel corso dell’assemblea – la proposta di deliberazione assembleare può apparire corretta, ma contiene, soprattutto nella fase di premessa, un controsenso evidente: mentre Arera, l’autorità di regolazione per energia, reti e ambiente, sancisce i limiti tariffari (sempre in aumento), l’Ato è chiamato a stabilire puntualmente le percentuali che però sono i Comuni a dover accertare e riscuotere. Insomma, a doverci mettere la faccia davanti ai cittadini sono i Comuni, costretti ad applicare aumenti della Tari calati sempre dall’alto. Questa volta Grosseto ha detto no. E la voce del nostro territorio ha trovato sponda tra altre amministrazioni comunali».
Si tratta di una situazione completamente sbilanciata a discapito del contribuente.
La questione è nota almeno dalla scorsa estate, ma ad oggi davvero poco è stato fatto da parte dell’Autorità d’Ambito dei rifiuti.
Costi aumentati e servizio rimasto insufficiente
Gli aumenti dei costi (tasso di inflazione e più in genere aumento generalizzato delle prestazioni) sanciti da Arera e aritmeticamente applicati dall’Autorità, valgono anche per i cittadini che non hanno analoghi strumenti d’indicizzazione puntuale che consenta integrazioni salariali biennali.
«Ci si domanda cosa abbia fatto Ato rifiuti per contenere l’aumento tariffario – dicono dall’amministrazione comunale di Grosseto – L’Autorità non può limitarsi a essere mera applicatrice contabile dei tassi di crescita, ma deve essere un costante e quotidiano pungolo nei confronti del gestore unico (Sei Toscana), al fine di contenere i costi ed efficientare i servizi, magari con sopralluoghi puntuali con tanto di confronto e verifica del servizio espletato».
Per questo gli assessori Rusconi e Vanelli hanno concluso il loro intervento asembleare a nome del Comune di Grosseto riferendo di non aver raccolto motivazioni valide per potersi presentare ai cittadini chiedendo loro un ennesimo aumento delle tariffe. Un voto contrario alla proposta che, per come formulata e presentata, non ha offerto neppure la possibilità dell’astensione.
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