Ammanniti, Rutelli e Gotor tra i vincitori del premio Capalbio | MaremmaOggi Skip to content

Ammanniti, Rutelli e Gotor tra i vincitori del premio Capalbio

La serata conclusiva della XII edizione del premio letterario è in programma il 26 agosto, di nuovo in piazza Magenta, dopo la parentesi della pandemia che aveva costretto l’organizzazione a cambiare sede
Una passata edizione del premio Capalbio Piazza Magenta
Una passata edizione del premio Capalbio, in piazza Magenta

CAPALBIO. Sono Massimo Ammanniti, Miguel Gotor, Andrea Graziosi, Francesco Rutelli e Giulia Sissa i vincitori del premio Capalbio Piazza Magenta. Dopo la parentesi della pandemia, che aveva costretto gli organizzatori a spostarsi prima a Borgo Carige, poi al teatro del Leccio, quest’anno la premiazione torna nella piazza storica del borgo che dà il nome al premio.

Anche quest’anno, la giuria, presieduta da Giacomo Marramao e Mirella Serri, ha assegnato i premi nelle diverse sezioni a personalità di spicco del mondo accademico, della cultura e  della politica.

La cerimonia di premiazione è in programma sabato 26 agosto, alle 18, in piazza Magenta. Condurrà la serata Eleonora Daniele mentre le letture sono affidate all’attrice Irene Grazioli. La segreteria organizzativa è affidata a Dianora Tinti.

I vincitori e le opere premiate

  • Per la sezione studi sociali e psicoanalisi, il premio va a Massimo Ammanniti con “Passoscuro” (Bompiani). Psicoanalista, uno dei più noti studiosi dell’età evolutiva a livello internazionale, con i suoi libri tradotti in numerosi paesi, Ammaniti è professore onorario di Psicopatologia dello sviluppo alla alla Sapienza di Roma ed è membro della International Psychoanalytical Association
  • per la sezione saggistica storica, premiato per la sezione con “Generazione Settanta. Storia del decennio più lungo del secolo breve 1966-1982” (Einaudi). Gotor insegna storia moderna all’università di Tor Vergata a Roma. Collabora alle pagine politiche e culturali del Sole 24 ore, la Repubblica e l’Espresso. Da novembre 2021 è assessore alla cultura del Comune di Roma
  • per la sezione politica estera, il premio va a Andrea Graziosi con “Occidenti e modernità” (Il Mulino). Dall’inizio degli anni 80, Graziosi si è dedicato agli studi di storia sovietica. Ha fondato e diretto il Seminario europeo di storia russa e sovietica, ha partecipato al progetto “Twentieth-Century Ukraine: New documentation, New interpretations” (Harvard Ukrainian Research Institute). Ha scritto la “Storia dell’Unione sovietica” in due volumi, pubblicata in versione ridotta in Francia e tradotta in Russia
  • per la sezione saggistica politica, premiato Francesco Rutelli con “Il secolo verde” (Solferino). Sindaco di Roma dal 1993 al 2001, è stato candidato alla presidenza del consiglio per le elezioni politiche. Nel 2002, ha fondato il movimento Democrazia è Libertà – La Margherita. ministro e vicepresidente del Consiglio nel secondo governo Prodi II, è stato deputato e parlamentare europeo. Uscito dal Pd, ha fondato Alleanza per l’Italia nel 2009
  • per la sezione studi femminili internazionali, la giuria ha scelto Giulia Sissa con “L’errore di Aristotele” (Carocci). Ricercatrice del Centre National de la Recherche Scientifique di Parigi, Sissa fa parte del laboratorio di antropologia sociale del College di Francia, ed è stata visiting professor all’Università di Rouen. I suoi studi riguardano la scienza e la medicina antiche, la filosofia e la mitologia greca, la storia della sessualità nell’antichità e nei primi anni del cristianesimo. Attualmente è professore ordinario presso l’Università della California, Los Angeles.

Gli altri premi

  • Premio speciale della giuria per la narrativa a Livia Manera Sambuy per “Il segreto di Amrit Kaur” (Feltrinelli). Tra le grandi firme letterarie del “Corriere della Sera”, Livia Manera Sambuy ha pubblicato vari libri di saggi e ha realizzato due film documentari su Philip Roth. Ha vissuto tra Milano e New York, ora vive tra Parigi e la Toscana
  • premio del territorio a Alessandro De Carolis Ginanneschi per “Il liberalismo questo illustre sconosciuto” (Ergo sum editore). Avvocato, libero professionista, studioso ha dedicato le sue principali ricerche al tema del liberalismo
  • Premio per la traduzione a Monica Pareschi traduttrice di “Piccole cose da nulla” (Einaudi) di Claire Keegan.

 

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