No alle cooperative rosse, l'assessora Vazzano: «Chiariremo» | MaremmaOggi Skip to content

No alle cooperative rosse, l’assessora Vazzano: «Chiariremo»

Vasellini e Bragaglia partono lancia in resta. Il sindaco Vivarelli Colonna (e presidente del Coeso) non rilascia dichiarazioni, l’assessora al sociale: «Solo un fraintendimento»
Il sindaco Vivarelli Colonna e l’assessora Vazzano non commentano il caso delle cooperative rosse

GROSSETO. «Vogliamo esprimere un nostro personale disappunto verso il continuo supporto istituzionale presente in questa amministrazione destinato a far conoscere alla cittadinanza l’operato di alcune cooperative, operato che secondo noi appare da tempo inconciliabile con quelle che sono le previsioni governative di una gestione meritocratica, per progetti, delle risorse pubbliche». 

Cooperative rosse, per dirla come l’hanno detta, poche righe dopo, Andrea Vasellini, della lista Vivarelli Colonna sindaco e Alessandro Bragaglia del Noc, che vedono il “Mondo all’incontrario” come il generale Vannacci e non vogliono «corresponsabilità con il sistema cooperativistico di matrice assistenziale ideologica: il futuro di Grosseto merita una visione diversa».

Un’uscita che ha messo in subbuglio mezzo Comune. Un vero intervento da “fuoco amico”, che vuole – secondo i due consiglieri del centrodestra – scardinare un “sistema di potere” consolidato da decenni dalla sinistra. I due però non dicono come vogliono sostituire le cooperative rosse, o magari rivedere il sistema dell’accoglienza e della solidarietà, e ancora chi si dovrebbe occupare di chi ha bisogno.

Vivarelli Colonna non rilascia dichiarazioni

Che un minimo di corto circuito nel governo della città ci sia stato è evidente: il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna non ha voluto fare nessuna dichiarazione. Eppure, oltre ad essere il primo cittadino, Vivarelli Colonna è anche presidente del Coeso. E in quella veste, dall’inizio della sua presidenza, ha voluto documentare ogni stretta di mano con i rappresentanti delle cooperative rosse finite oggi sulla graticola di Vasellini e Bragaglia. 

E sulla stessa linea c’è l’assessora al sociale, sempre in quota Noc, Chiara Vazzano.

Raggiunta al telefono, la Vazzano è esplicita: «Non c’è nessuna guerra in atto, è stato un fraintendimento – dice – Siamo tutti amici, ci chiariremo», le sue uniche parole, che vogliono di fatto smorzare ogni tipo di polemica sul nascere.

L’antefatto

Ad innescare la miccia è stato un comunicato “personale” di Vasellini e Bragaglia, scritto forse sulle ali dell’entusiasmo dopo la visita a Marina di Grosseto del generale e membro del parlamento europeo Roberto Vannacci.

Proprio il generale Vannacci ha avuto modo di ribadire i concetti di sempre “prima gli italiani” e forse interpretando il sentimento, la polemica su chi si occupa di sociale e aiuta tutti, indistintamente.

I consiglieri comunali Bragaglia e Vasellini

«Anche a fronte degli accadimenti di Milano, come rappresentanti di una visione politica di destra, trasparente ed efficiente e politicamente impegnata sulla risoluzione delle criticità del nostro territorio – hanno scritto i due – vogliamo esprimere un nostro personale disappunto verso il continuo supporto istituzionale presente in questa amministrazione, destinato a far conoscere alla cittadinanza l’operato di alcune  cooperative ,  operato che secondo noi appare da tempo inconciliabile con quelle che sono le previsioni  governative di una gestione meritocratica, per progetti, delle risorse pubbliche».

«Queste realtà trovano, nella sinistra progressista la spinta ideologica. E sotto una veste apparentemente neutrale e di solidarietà, costruiscono senza veri progetti,  quel sistema di influenza capillare in grado non solo di soffocare una libera concorrenza ma di influenzare con una politica unilaterale, lontana dai bisogni veri della nostra comunità, la politica sociale di un comune».

«Prima gli italiani»

«Dobbiamo prendere atto che le attività di queste cooperative non collimano con la reale necessità di risolvere le criticità sociali, (tipo la carenza del personale sanitario) – aggiungono Vasellini e Bragaglia – ma persistono nella realizzazione di progetti, spot di integrazione, pagati dai cittadini, che vanno al contrario dei desideri dei cittadini stessi e che hanno votato questa amministrazione di centro destra. Proprio per realizzare programmi sociali di centro destra e non di sinistra. Prima gli italiani».

«Questo sodalizio tra amministrazioni di centro destra e sistema cooperativistico ideologicamente formattato dalla sinistra, rappresenta non solo un freno allo sviluppo, ma anche una macchina ben oliata per canalizzare risorse e consenso politico, spesso a scapito di progetti assistenziali lontani dai bisogni dei grossetani e del territorio grossetano. È inaccettabile pertanto la collaborazione ideologica con chi opera in palese antitesi ai principi di autonomia e libertà economica».

«La gestione del settore sociosanitario, così come di altri ambiti strategici, deve avvenire con criteri che premiano la bontà di progetti presentati e la competenza alla realizzazione di questi progetti. L’efficienza e il reale valore aggiunto per il territorio, dovranno essere verificati sul campo, dai vari rappresentanti politici che costituiscono l’attuale maggioranza e non attraverso legami con soggetti che da anni operano per mantenere uno status quo politicizzato e privo di reale visione innovativa».

Serve un cambio di rotta

«Riteniamo necessario un cambio di rotta: il nostro territorio non può più tollerare sistemi chiusi e autoreferenziali, che ostacolano lo sviluppo di un tessuto sociale ed economico fondato sulla vera competitività e sul merito. È giunto il momento di abbandonare ogni sudditanza verso il sistema cooperativistico ideologicamente di sinistra e di aprire il campo a nuove gestioni, più ambiziose che guardino al futuro con ragionevolezza e pragmatismo. Siamo e saremo sempre al fianco di chi crede in un modello che premia i validi progetti e la trasparenza, ma soprattutto saremo lontani dal perpetuare previlegi antichi di una rete che ha dimostrato, nel tempo, di operare non per il bene comune, ma per il rafforzamento di un sistema obsoleto e distante dai veri bisogni della nostra comunità».

 

Autore

  • Giornalista di MaremmaOggi. Ho iniziato a scrivere a 17 anni in un quotidiano. E da allora non mi sono mai fermato, collaborando con molte testate: sport, cronaca, politica, l’importante è esagerare! Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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