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Addio street art, sfregiati i murales all’ex Ilva

Scarabocchiati i murales presenti nella vecchia area industriale. La street art non ha resistito all’ignoranza e al degrado
Alcuni dei murales sfregiati all'ex Ilva
Alcuni dei murales sfregiati all’ex Ilva

FOLLONICA. I murales fatti alcuni anni fa all’interno dell’area ex Ilva, sono stati pesantemente danneggiati; sia quelli sulla facciata della scuola media che della palestra da basket che si trova dietro, ma anche quello enorme del palazzo della biblioteca comunale.

Urban City, era un museo a cielo aperto

Quei murales facevano parte di un progetto, Urban City che cominciò nel 2017 a firma di Marco di Donato che eseguì quello che si trova nel quartiere di Senzuno sul muro che delimita il primo accesso al mare che si incontra una volta oltrepassato il ponte della Gora.

Poi arrivarono gli altri, tra cui il cuore del writer Opiemme che ha voluto omaggiare i Nirvana e il loro brano “Heart shaped box” sulla facciata del casello idraulico, Sleep di Ozmo che si trova in via Albereta, per finire con quello più recente inaugurato nel 2022 in piazza XXIV maggio su muro retrostante del mercato coperto realizzato da Marco Milaneschi

Praticamente un percorso urbano sull’arte in strada, quella street art voluta negli anni scorsi dalle amministrazioni comunali e che sollevò opinioni discordanti.

La completezza del progetto, di un vero e proprio museo a cielo aperto, si ebbe quando anche gli immobili dell’ex Ilva divennero la tela di altri writers più o meno famosi come il toscano Zed1, Exit Enter, per finire con Ache77.

Oggi, piaccia o non piaccia l’idea della street art, quelle opere sono state violate da chi pare abbia qualcosa di diverso da dire: scarabocchi e frasi senza senso coprono in parte i disegni a cui comunque la cittadinanza si era abituata e che aveva imparato a valutare diversamente.

Un'altra delle opere danneggiate con la vernice
Un’altra delle opere danneggiate con la vernice

I murales non hanno fermato i vandali 

Magari a suo tempo si era pensato che quello dei murales potesse essere anche un modo per prevenire l’imbrattatura dei muri più nascosti della città; la dimostrazione è che purtroppo il disprezzo di qualcuno non si ferma così.

I murales hanno così perso il loro fascino e difficilmente potranno espletare la loro funzione di attrattori per gli amanti della street art; ora sono semplicemente un’opera del passato, stinta e danneggiata che ricorda i quartieri periferici di una qualsiasi metropoli del mondo.

Mentre gli attrezzi usati per sfregiarli sono lì, in bella vista, pronti forse per la prossima incursione dei vandali scribacchini.

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  • Collaboratrice di MaremmaOggi. Il turismo e l'accoglienza sono nel dna familiare, ma scrivere è l'essenza di me stessa. La penna mi ha accompagnato in ogni fase e continua a farlo ovunque ce ne sia la possibilità. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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