GROSSETO. Era fuori servizio, il 19 agosto, il sovrintendente della polizia Raffaele Bova. Stava passando davanti a piazza Marconi con la sua auto quando vide il suo collega Claudio Ciacci, vice comandante della polizia ferroviaria, inseguire un ventiseienne sporco di sangue.
Stava scappando verso viale Europa, cercando di far perdere le proprie tracce. Bova, vista la scena, invertì il senso di marcia e al volante della sua auto, preso a bordo il collega Ciacci, riuscì ad avvicinarsi al ragazzo. Il ventiseienne, prima di nascose tra le auto parcheggiate, poi riprese a scappare verso via della Pace per finire in via Capodistria.
I due poliziotti, scesero dall’auto e lo rincorsero a piedi. Bova lo atterrò. Il 26enne aveva ancora il coltello sporco di sangue in mano. La lama era lunga più di 26 centimetri. Il ragazzo cominciò a colpire con calci e pugni il sovrintendente che, senza pensarci troppo, si gettò addosso al giovane. Poteva ucciderlo con quel coltello. Invece, il poliziotto se l’è cavata con un taglio su una mano. Pochi istanti dopo, addosso al ventiseienne, per tenerlo fermo, c’era anche l’ispettore Ciacci.
L’arresto per tentato omicidio
In piazza Marconi, nel frattempo, erano arrivate le ambulanze del 118 e la polizia municipale. I due feriti, uno dei quali gravissimo, erano stati portati all’ospedale.
Il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna, venerdì 29 novembre ha incontrato il sovrintendente Bova e l’ispettore Ciacci, per ringraziarli del servizio svolto.
«Oggi ho incontrato il sovrintendente Raffaele Bova e l’ispettore Claudio Ciacci, due agenti della polizia che, lo scorso 19 agosto, hanno fermato un uomo armato responsabile di un grave episodio di violenza nei pressi della stazione ferroviaria – dice il sindaco – Pur fuori servizio, con coraggio e prontezza hanno evitato conseguenze ancora più gravi, dimostrando un esempio straordinario di dedizione e professionalità. A nome di tutta Grosseto, il mio più sentito ringraziamento per il loro intervento a tutela della nostra comunità». All’incontro hanno partecipato anche il comandante della Polfer Giovanni Cirillo e il primo dirigente della sezione anticrimine della questura Paolo Malorni.
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