FOLLONICA. Maremmani alla conquista di Girona. Se solo potesse avere un titolo, sarebbe sicuramente questo quello dedicato all’avventura della famiglia di Dario Mugnaini in terra spagnola. Una storia di successo, ma anche di sacrificio. Da quando con la sua famiglia ha aperto “Bottega Toscana” a Girona, sta esportando la nostra cultura e le nostre prelibatezze nella regione catalana.
Dario, classe 1987, ha raccontato a MaremmaOggi come tutto è iniziato: della sua continua ricerca di fornitori locali, e di quanto, partendo da Follonica abbia contribuito a far conoscere la nostra terra.
I prodotti maremmani conquistano la Spagna
Dario e la sua famiglia, nella Bottega Toscana, non esportano soltanto le bontà della Maremma ma la raccontano anche, facendola conoscere agli spagnoli che spesso, poi, sono venuti qui a trascorrere le vacanze.
Dario, da Follonica a Girona, com’è iniziata questa avventura?
In famiglia, in passato, avevamo già visitato la Spagna, la Catalogna in particolare era stata meta di alcune vacanze, ci è sempre piaciuta come terra. Mi sono diplomato al tecnico geometri e la stagnazione del mercato dell’edilizia e il mercato del lavoro che mi dava poca concretezza, hanno probabilmente avuto un loro ruolo nella mia scelta. Ma non fu assolutamente un ripiego. All’età di 28 anni, nel 2015, da un’intuizione di mio babbo Fernando che ha sempre lavorato nel settore alimentare/ristorazione, vuoi anche una propizia linea aerea diretta Pisa-Girona, l’idea ha preso realmente forma. Vendette l’ultima attività, una pizzeria che era per lo più stagionale, e ci siamo buttati a capofitto in questa avventura: vendere prodotti locali, maremmani, in terra spagnola, con una nostra bottega.
Come è stato all’inizio e come invece è ora?
Dico la verità, il primo annetto è stato difficile. Siamo entrati nel mercato cittadino con un punto vendita, in una struttura che noi chiameremo “mercato coperto”. Abbiamo dovuto girare un po’ per farci conoscere con prodotti come porchetta e finocchiona, facendogli assaggiare l’effettiva eccellenza che stavamo esportando. Mal le fatiche sono state ripagate. Successivamente siamo stati in grado di aprire un punto vendita esterno al mercato coperto, che avesse anche orario pomeridiano, in quanto molti ci chiedevano prodotti come la pizza anche in altri orari fuori dal mattino.
Due anni fa, in piena pandemia, a maggio 2020, abbiamo affittato i locali di quello che poi sarebbe divenuto il nostro pastificio, inaugurato questo giugno 20021. Da da qualche mese mi ha raggiunto qua anche mio fratello Giacomo e la mia fidanzata Virginia. Ad oggi abbiamo creato 8 posti di lavoro, e contiamo che siano di più nel 2022.
I prodotti quindi sono tutti locali, essere in uno stato dell’UE ti ha aiutato?
Si, sicuramente essere in uno stato dell’Unione ha snellito le pratiche per il trasporto merci e in poco tempo riesco a farmi arrivare a Girona anche prodotti freschi. Ci tengo a dire che tutti i prodotti venduti sono di importazione, toscani o al massimo italiani, così come la farina e il grano degli impasti e della pasta. Siamo sempre aperti a fornitori locali che si volessero far conoscere, anzi, è sicuramente un nostro rammarico non avere abbastanza produzioni locali da proporre. Abbiamo molti prodotti italiani magari anche riconosciuti maggiormente all’estero per fama, ma di maremmano, o di grossetano, ci piacerebbe avere più varietà. Invito chiunque sia interessato a visitare la nostra pagina Instagram e a contattarci anche via email a bottegatoscanagirona@gmail.com. Siamo seriamente interessati a fare di più.
Lo spirito col quale affronta questa sfida è affascinante, scommetto che con la sua simpatia non esporti solo prodotti, ma anche un pezzo di Maremma.
Guardi, qui sono stati molto accoglienti e per me è sempre un piacere parlare della mia terra. Quando parlavo di Toscana, molti conoscevano Firenze, Siena, o qualche centro famoso per il vino magari. Ma quando gli chiedevo se fossero stati anche a Grosseto, mi domandavano sempre dove si trovasse sulla cartina. Da buon maremmano, oltre agli assaggi, ho esportato consigli di viaggio, e chi è stato in Maremma è sempre tornato al mio banco contento di raccontarmi la bellezza della terra che aveva visitato. Qualcuno mi è venuto a dire “sembra di stare in Toscana” solo perché hanno 3-4 cipressi messi in fila, ma anche se a Girona l’aspetto ambientale e paesaggistico ha un ruolo importante, la Toscana è Toscana, è proprio tutta un’altra storia, lo dico anche a loro.
Un’ultima domanda. Visto che torna a Follonica principalmente solo per le ferie, possiamo dire che lei è un italiano adottato in Catalogna. Ma quando guarda alla Maremma da Girona, cosa pensa?
Penso sempre a casa. Sarò scontato, ma casa è sempre casa. Qua l’attività procede spedita ed è giusto essere concentrati su questo e sul suo futuro, ma quando vengo via dalla Maremma una lacrimuccia scende sempre. Non so bene cosa mi riserverà il futuro, chi lo sa, magari ci sarà qualche opportunità o qualche idea propizia che mi vedrà tornare con più costanza.
Autore
-
Nato a Grosseto, pare abbia scelto quasi da subito di fare l’astronauta, poi qualcosa deve essere cambiato. Pallino fisso, invece, è sempre rimasto quello della scrittura. In redazione mi hanno offerto una sedia che a volte assomiglia all’Apollo 11. Qui scrivo, e scopro. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
Visualizza tutti gli articoli