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Sul muro le urla di dolore degli studenti per Giulia Cecchettin

I giovanissimi della scuola media Ungaretti hanno raccontato le loro emozioni per Giulia Cecchettin in un tabellone alla Coop di via Inghilterra
Violenza sulle donne Giulia Cecchettin
Una foto di uno dei cartelloni

GROSSETO. È il giorno dell’assordante silenzio nelle scuole, organizzato per fare una carezza sul viso di Giulia Cecchettin, brutalmente uccisa dal suo ex fidanzato Filippo Turetta.

Oggi, 21 novembre, al punto vendita Coop di via Inghilterra viene incontro un enorme manifesto firmato dalle alunne della scuola media Ungaretti. A prima vista prevale il rosso con cui sono disegnate scarpe col tacco, da ginnastica, sandali.

Ma sono i messaggi a lasciare attoniti, spiazzati. Parole che urlano dolore, chiedono perché, pretendono rispetto e libertà, spezzano il cuore, chiamano un domani meno rosso di sangue.

I messaggi dei giovani

I giovanissimi che hanno dato vita a questa composizione hanno dagli 11 ai 13 anni e si chiedono numerosi perché.

«La pazienza delle donne inizia a quell’età, quando nascono in famiglia quelle mezze ostilità e ti perdi dentro un cinema a sognare di andar via con il primo che ti capita, che ti dice una bugia». Come cantava Mia Martini interpretando il meraviglioso brano “Gli uomini non cambiano”. Quindi leggi le frasi provando profondo disagio e vergogna di appartenere al genere maschile.

«Perché dobbiamo sempre dire di si? Perché dobbiamo stare zitte quando siamo infelici? Queste sono le domande che mi pongo da quando ho coscienza dice un cartellone – Ho trovato la risposta. È perché siamo donne! La nostra società è malata e noi donne dobbiamo combattere per la nostra libertà».

Ancora. «Siamo amate, odiate, baciate, se questo vuol dire essere donne io preferisco essere libera».

Un altro: «Un piccolo uomo usa la violenza sulle donne solo per sentirsi grande».

Il successivo: «Le donne hanno il diritto di parlare senza avere paura. Se una donna non vuole essere toccata tu non la devi manco sfiorare».

L’ultimo: «Noi donne non siamo giocattoli, non possiamo romperci e poi ripararci come se non fosse successo niente».

Autore

  • Collaboratore di MaremmaOggi. Ho viaggiato sulla carta stampata, ho parlato alla radio e alla televisione. Ora ho la fortuna e il privilegio di scrivere online su maremmaoggi.net. Come lavagna uso il cielo. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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